Amos Yadlin, ex capo dell'intelligence militare israeliana dal 2006 al 2010, ha espresso dubbi sul successo del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di prendere il controllo della Striscia di Gaza e di sgombrare i palestinesi dirottandoli in altri Stati.
"È stato presentato un piano molto favorevole agli israeliani e spero che si realizzi", la premessa di Yadlin in un’intervista ad una radio locale di, che ha guidato l'intelligence militare israeliana.
Allo stesso ha ammesso: "Tuttavia, penso che le possibilità che ciò accada siano molto scarse e che ciò comporti anche dei rischi".
Martedì, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato in una conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti “prenderanno il controllo” di Gaza e reinsedieranno i palestinesi altrove nell’ambito di uno straordinario piano di riqualificazione che, a suo dire, potrebbe trasformare l’enclave nella “Riviera del Medio Oriente”.
La sua proposta è andata incontro a varie condanne e critiche molto sure da parte dei palestinesi, dei paesi arabi e di molte altre nazioni in tutto il mondo
Yadlin ha ricordato come Trump abbia ripetutamente sottolineato l'importanza di recuperare i prigionieri israeliani tenuti prigionieri dai gruppi palestinesi a Gaza.
"Penso che lui (Trump) abbia dato a Netanyahu uno strumento per passare alla seconda fase (dell'accordo sullo scambio di prigionieri)", ha affermato.
"Trump ha lavorato fondamentalmente per stabilizzare il governo israeliano, che era stato minacciato di crollare dal (ministro delle finanze Bezalel) Smotrich”, ha aggiunto. Il quale aveva minacciato di rovesciare il governo se non fosse stata ripresa la guerra nella Striscia di Gaza.
Yadlin ha sostenuto che Trump aveva venduto a Smotrich le "illusioni" sul trasferimento della popolazione di Gaza allo scopo di avanzare verso la seconda fase del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
L'ex capo dell'intelligence, tuttavia, ha sostenuto l'idea di espellere i palestinesi da Gaza, addirittura "lontano dal Medio Oriente", ma ha chiarito che le possibilità di successo del piano di Trump sono molto limitate.
Trump ha ripetutamente suggerito che i palestinesi di Gaza dovrebbero essere accolti da nazioni arabe regionali come Egitto e Giordania, un'idea respinta sia dagli stati arabi sia dai leader palestinesi.
La sua proposta di ricollocare i palestinesi a Gaza è arrivata dopo che il 19 gennaio è entrato in vigore nell'enclave un accordo di cessate il fuoco, che ha sospeso la guerra genocida di Israele, che ha ucciso oltre 61.000 persone, ne ha ferite oltre 111.000, oltre a lasciare l'enclave in macerie.
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