di Paolo Desogus*
Il panegirico di Graziano Del Rio agli imprenditori (“I veri eroi della pandemia sono gli imprenditori”) è del tutto in linea con i recenti attacchi al pubblico impiego (Ichino, Cottarelli, Cassese) e con la regressione reazionaria della Confindustria di Bonomi.
I lavoratori non devono avere un ruolo politico. Devono svolgere il compito che viene loro assegnato di meri servitori anonimi dell’impresa e in special modo dell’impresa del grande capitale (il piccolo imprenditore svolge il mero ruolo di comparsa o di claque).
Questo scivolamento a destra della politica italiana non ha contrappesi. Il Pd è il partito più liberista del parlamento.
Le residue forze sociali del paese cincischiano, incapaci di pensare alla politica oltre i temi che gli stessi media dell’establishment impongono.
Eppure i margini di azione politica ci sarebbero, se solo si ricominciasse quel complesso lavoro di costruzione del proprio referente sociale partendo dalle sue istanze materiali (lavoro, casa, istruzione, salute) e dalla prospettiva di rinnovamento radicale della società.
Ci vorrebbero spregiudicatezza intellettuale e realismo politico, ingredienti che purtroppo mancano.
*professore alla Sorbona di Parigi
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