di Alessandro Volpi*Il presidente Sergio Mattarella è intervenuto in collegamento video al Forum di Cernobbio e ha dichiarato che è necessario ridurre il debito pubblico italiano e che, però, il nostro paese paga interessi non del tutto giustificabili a causa di un giudizio dei mercati sulla credibilità italiana decisamente "opinabile". Mattarella ha aggiunto infatti che l'Italia paga interessi sul debito pari a quelli di Francia e Germania insieme pur essendo un "pagatore affidabile" e pur dotato di un grande risparmio privato. Queste affermazioni avrebbero, tuttavia, a mio modesto parere, bisogno di essere in buona misura corrette.
Mi spiego meglio. E' vero che l'Italia paga interessi eccessivi rispetto ad altri paesi ma questo dipende in primo luogo dal fatto che i soggetti che determinano le sorti del mercato, a cominciare dai grandi fondi di gestione del risparmio, non comprano titoli italiani se non a tassi di interesse molto alti. In questo senso, non esiste un astratto giudizio del mercato ma una precisa strategia dei gestori del risparmio, compresi quelli italiani, che non acquistano il nostro debito. E' inutile citare il risparmio privato degli italiani come elemento di forza che dovrebbe motivare tassi di interesse più bassi se proprio quel risparmio non compra titoli italiani, ma predilige quelli di altri paesi.
La finanza drena il risparmio italiano e lo indirizza fuori dall'Italia, debito compreso; quindi gli interessi salgono. Se poi la Bce continua a tenere tassi alti e a remunerare molto i depositi delle banche, comprese quelle italiane, è chiaro che anche le banche compreranno meno titoli di debito italiano, contribuendo al rialzo dei tassi. In estrema sintesi, le responsabilità dei tassi alti, che fanno lievitare il debito più della spesa pubblica, visti gli avanzi primari ricordati dallo stesso Mattarella, sono molto evidenti e non sono genericamente attribuibili ad una indefinita idea di mercato. In questa prospettiva anche la riduzione del debito, se non si abbassano i costi di collocamento del debito, rischia di essere solo macelleria sociale.