Il gesto di Al Jolani che umilia la Baerbock (e tutta l'Unione Europea)



di Alessandro Bianchi


Annelle Baerbock è il principale megafono in Europa di tutti i crimini (recenti e passati) della Nato. Impegnata in prima persona a fomentare e invocare cambi di regime, sanzioni, guerre ibride e calde contro tutti quei paesi che perseguono una via sovrana e indipendente dal famigerato "sistema delle regole" occidentali, la ministra degli esteri tedesca si è recata oggi in visita ufficiale a Damasco. Obiettivo: brindare con il nuovo occupante amico della NATO e chiedere il conto di tutti i sacrifici sostenuti dal 2011. Con il paese occupato per ampi porzioni e raso al suolo a livello militare dal regime di Tel Aviv, i colonneli dell'UE si sono presentati al cospetto della carcassa siriana, ma dopo Stati Uniti, Turchia e perfino (incredibilmente) dopo il regime di Kiev.

Accompagnata dal suo omologo francese Jean-Noel Barrot, la Baerbock ha fatto il suo ingresso al palazzo presidenziale di Damasco. Ma a un certo punto qualcosa è andato storto e (forse) incrinato qualche certezza nel suo fondamentalismo atlantista. Osservate con molta attenzione le immagini che seguono. Registrano il momento dell'arrivo dei due ministri dei paesi dell'Unione Europea con Al Jolani che si avvicina loro.


Dopo aver stretto la mano al ministro francese, il terrorista del gruppo ultima evoluzione di Al Qaeda, HTS, non ripete il gesto con il ministro della Germania, in quanto donna.

A non stringere la mano del ministro tedesco è il rappresentante di quel fondamentalismo che la Germania, con tutte le sue forze, ha arduamente sostenuto e lavorato alacramente affinché rovesciasse un governo, il precedente, esempio di laicità e di rispetto dei diritti delle donne per tutta la regione; ma con il grave e imperdonabile torto, quello certamente sì, di non piegarsi ai diktat di Washington e di Tel Aviv.

In attesa di post indignati di femminismi a paesi e giorni alternati; in attesa di un articolo di Repubblica che invochi il ritorno del rispetto dei diritti delle donne in Siria; vi mostriamo una seconda volta il video di quanto avvenuto oggi a Damasco: nulla più della forza emotiva di queste immagini vi può spiegare il suicidio, l’ennesimo, compiuto dall’Unione Europea, inutile e stolto vassallo di chi, Washington e Tel Aviv, ha già spolpato per intero la carcassa siriana.


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