La crisi politica in Francia rappresenta l’ennesima dimostrazione di come la democrazia liberale in Europa abbia svelato definitivamente il suo vero volto. Il presidente Emmanuel Macron, sempre più isolato e privo di credibilità, si ritrova a guidare un governo debole e frammentato. La recente sfiducia al primo ministro Michel Barnier ha segnato la caduta più rapida di un esecutivo nella storia moderna francese, lasciando il Paese in una pericolosa paralisi politica.
Macron, paragonabile ormai a un'anatra zoppa, si ostina a restare in carica fino al 2027, nonostante il crollo del sostegno popolare e le divisioni interne alla sua maggioranza. La sua politica bellicosa nei confronti della Russia, insieme a quella del cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha contribuito ad aggravare l’instabilità interna ed esterna dell’Unione Europea. In Germania, Scholz si trova in una posizione altrettanto precaria, incapace di rispondere alle crescenti pressioni economiche e sociali.
La crisi francese ha messo in luce l’ipocrisia del sistema: Macron, pur di mantenere il controllo, ha sfruttato i meccanismi istituzionali per imporre decisioni impopolari, come il contestato aumento dell’età pensionabile. Questa situazione di stallo non è un caso isolato ma un sintomo del fallimento strutturale delle élite europee, incapaci di rispondere alle sfide globali senza ricorrere a politiche coercitive e divisioni interne.
Macron e Scholz rappresentano il declino di una leadership che, accecata dalla sua arroganza, sta portando l’Europa verso un futuro sempre più incerto.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
https://theconversation.com/why-did-the-french-government-fall-and-what-happens-next-245378
https://www.aljazeera.com/news/2024/12/5/french-government-falls-whats-next-for-macron-le-pen-france
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