di Alessandro Volpi
Le elezioni americane sono una battaglia durissima tutta interna al capitalismo finanziario.
Le prove di una simile affermazione potrebbero essere molteplici ma una mi sembra palmare.
Warren Buffett ha parcheggiato la cifra record di 325 miliardi di dollari in liquidità in attesa dell’esito elettorale per poi riversarla sui titoli finanziari più vicini al vincitore o alla vincitrice, nella certezza che a seconda del risultato ci saranno nuove gerarchie finanziarie e una fase di assestamento dove anche le Big Three dovranno decidere le loro strategie.
In un’economia largamente drogata dalla finanza, il potere passa dall’orientamento della liquidità per il quale l’esito politico e’ molto simile a quello di una scommessa senza troppe preoccupazioni ideologiche e senza prospettive di natura sociale.
di Angelo d'Orsi Quante volte, nei dibattiti in tv o a distanza sui giornali, specie nell’ultimo biennio, mi sono sentito lanciare addosso una sorta di anatema dai miei interlocutori: “Vada...
di Geraldina Colotti Aspettando il Nobel a Trump e Netanyahu, i "sinceri democratici" occidentali - quelli che inviano armi al regime sionista, e coprono i peggiori tagliagole nel mondo,...
Intervista esclusiva de L'Antidiplomatico al gen. Marco Bertolini Generale, la NATO, fondata con i presupposti di un'alleanza difensiva, sembra essere stata radicalmente trasformata dalla...
di Alessandro Orsini* Meloni invia nuove armi in Ucraina. Putin testa il nuovo missile a propulsione nucleare Burevestnik però stiamo tranquilli tanto la Russia è debolissima. Tutti gli...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa