di Alessandro Volpi
Le elezioni americane sono una battaglia durissima tutta interna al capitalismo finanziario.
Le prove di una simile affermazione potrebbero essere molteplici ma una mi sembra palmare.
Warren Buffett ha parcheggiato la cifra record di 325 miliardi di dollari in liquidità in attesa dell’esito elettorale per poi riversarla sui titoli finanziari più vicini al vincitore o alla vincitrice, nella certezza che a seconda del risultato ci saranno nuove gerarchie finanziarie e una fase di assestamento dove anche le Big Three dovranno decidere le loro strategie.
In un’economia largamente drogata dalla finanza, il potere passa dall’orientamento della liquidità per il quale l’esito politico e’ molto simile a quello di una scommessa senza troppe preoccupazioni ideologiche e senza prospettive di natura sociale.
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica...
Come ha riportato ieri il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi a conoscenza della questione, il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden avrebbe approvato l'impiego...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa