L'Olanda dell'elusione fiscale pretende le "riforme" dall'Italia. Usciamo da quest'incubo


di Giuseppe Masala


A proposito delle convulse trattative in corso tra paesi europei, ieri si segnalava a Roma il Ministro degli Esteri olandese Stef Blok che ha avuto un incontro con Di Maio e Amendola. E a fine incontro ha dichiarato che per arrivare a un accordo sul Recovery Fund bisogna garantire “una economia competitiva e sostenibilità delle finanze pubbliche”.

Insomma, per avere dei prestiti che saranno meno di quei 170 mld sbandierati dalla propaganda gli olandesi chiedono condizionalità macroeconomiche anche relative alla sostenibilità del debito. Insomma, ci risiamo chiadono haircut debito pubblico, con bail-in matematico delle banche. Insomma un bagno di sangue da centinaia di miliardi per i risparmiatori italiani (oltre alle altre riforme, figuriamoci). Ma che senso ha parlare con questa gente?

Ci hanno fottuto per 30 anni, ci hanno fatto svendere il settore industriale pubblico, privatizzare il sistema bancario, sottoposto ad un dissanguamento continuo fatto di manovre, ci prendevano per il sedere con il dumping fiscale, abbiamo rimpinzato di soldi per decenni i bilanci dell'Eu dalla quale riceviamo meno di quello che diamo e ora per quattro spicci che dovremmo ripagare sull'unghia chiedono una tale devastazione della ricchezza privata italiana che vale almeno 3 volte quanto ci daranno comunque a prestito. Mandiamoli a quel paese, andiamocene e buttiamoci tutto alle spalle. Presto o tardi queste sanguisughe dell'umanità troveranno chi li sistema una volta per tutte.

[E attenzione, lo so benissimo che gli olandesi verranno a più miti consigli, ma francamente solo venire con una proposta del genere è offensivo. Davvero basta]

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