Marco Travaglio - Aspettando Gadot



di Marco Travaglio - Fatto Quotidiano (26 agosto 2025)

Di questo passo l’Italia vincerà il Nobel per la Censura. E pure l’Oscar, trattandosi di cinema. Gli attori Gerard Butler, scozzese, e Gal Gadot, israeliana, diserteranno Venezia dopo che il collettivo di artisti Venice4Palestine ha chiesto di ostracizzarli perché “sostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele”. Ora, è comprensibile il senso di impotenza che attanaglia tutti sul massacro impunito di Gaza. Ed è giusto chiedere spazi alla Biennale per condannare Israele e solidarizzare con i palestinesi. Ma additare colleghi come nemici da cacciare per le loro idee, fossero anche le più aberranti, è illiberale. Valeva per Gergiev e tutti gli artisti, atleti e intellettuali russi discriminati a causa del loro governo. Vale per Woody Allen collegato col Festival di Mosca e scomunicato da Kiev. E vale per Butler e Gadot. Lei è la nipote di un superstite di Auschwitz che perse l’intera famiglia e si rifugiò in Israele, dove è nata e ha prestato il servizio militare obbligatorio. Choccata dal 7 ottobre, solidarizzò col suo Paese e si batté per gli ostaggi, incontrandone i parenti molto critici con Bibi. Nel 2019, popolarissima per Wonder Woman , aveva attaccato Netanyahu in campagna elettorale: “Quando diavolo sentiremo un membro del governo dire davanti alle telecamere che Israele è il Paese di tutti i suoi cittadini, inclusi gli arabi? Siamo tutti uguali, anche gli arabi sono esseri umani”.

Butler invece partecipò a raccolte-fondi per i soldati israeliani con altre star di Hollywood, da Schwarzenegger a De Niro a Larry King, nel 2016 e nel ’18: che colpa può avere in uno sterminio iniziato 7 e 5 anni dopo? E, posto che Butler e Gadot non hanno ucciso o torto un capello ad alcuno, che c’entrano i loro pensieri, parole e omissioni con una rassegna di cinema? Niente: come il putinismo di Gergiev invitato e disinvitato a Caserta non per un comizio su Kiev, ma per un concerto. Perché mai i due attori non dovrebbero sfilare sul red carpet per presentare un film sulla Divina Commedia girato in Italia, con le altre star del cast, da Scorsese a Pacino? E se fosse invitato De Niro, qualcuno gli urlerebbe di starsene a casa perché 9 anni fa era alla raccolta-fondi con Butler? Netanyahu teme sanzioni economiche ed embarghi sulle armi. Se Butler e Gadot non vanno a Venezia se ne frega. Anzi, siccome la Gadot aveva osato criticarlo, ne sarà felice. Nel 2022, appena l’Ucraina fu invasa, il Festival della fotografia europea di Reggio Emilia rispedì indietro Alexander Gronsky, celebre fotografo russo, dunque certamente putiniano. Quello rientrò a Mosca, manifestò in piazza contro la guerra di Putin e fu arrestato dalla polizia di Putin. Cose che capitano quando si confonde un popolo col suo governo.

Le più recenti da OP-ED

On Fire

Buongiorno, signora Trump! Io sono una di quei bambini della guerra...

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico Ha fatto rumore la lettera che la moglie di Trump ha indirizzato a Vladimir Putin. Melania Trump ha dato al marito Donald una missiva da consegnare personalmente...

La possibile provocazione armata contro la Russia che renderebbe inevitabile la guerra

  di Fabrizio Poggi per l'AntiDiplomatico   Mentre si attendono gli sviluppi dell'incontro tra Vladimir Putin e l'inviato speciale USA Steve Witkoff, a Mosca si ricorda che esattamente un...

Sulla parola russa “ukokošit” sconosciuta alla corrispondente di Repubblica

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico Il paradosso di abitare a Mosca da anni, lavorare per una testata italiana, non sapere il russo, non conoscere la cultura russa e non integrarsi nella società. ...

Vincenzo Costa - Verso la guerra

di Vincenzo Costa* Comunque vada oggi inizia il processo di disgregazione sia della NATO sia della UE. Se i leaders europei si allineano ammettono di parlare a vanvera e la loro irrilevanza. Se...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa