di Paolo Desogus*
Mario Draghi afferma che esiste un debito buono e cioè quello che produce investimenti nelle infrastrutture e nell’economia. Il debito cattivo è invece quello distribuito in sussidi e mance. Non sono le parole di un sovranista, ma quelle di un uomo integrato nell’establishment internazionale.
E il loro impatto sarà molto grande.
Permettetemi allora due considerazioni:
1. Quello che le élite internazionali, supportate da economisti servili e governanti compiacenti, hanno affermato per anni per giustificare l’austerity è falso.
2. Il governo italiano per non farsi mancare nulla, dopo che nelle precedenti legislature si è bevuto integralmente l’ideologia dell’austerity, ora con Gualtieri prepara una manovra di mance e mancette con pochissimi investimenti.
Avanti così, contro un muro.
*Professore alla Sorbona di Parigi
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