Il Cremlino ha definito "scandalose" e "senza precedenti" le presunte minacce di morte rivolte al capo negoziatore russo Vladimir Medinsky e alla sua famiglia. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha annunciato che le autorità sono già al lavoro per individuarne la fonte.
La denuncia arriva dopo le dichiarazioni del noto conduttore televisivo Vladimir Solovyov, secondo cui Medinsky – a capo della delegazione russa durante i colloqui di pace con l'Ucraina a Istanbul all'inizio del mese – starebbe ricevendo minacce di morte provenienti dal territorio ucraino. Anche i suoi familiari sarebbero nel mirino.
Solovyov ha attribuito le minacce a "nazionalisti ucraini", affermando che sarebbero arrivati a minacciare persino i figli di Medinsky. Con messaggi del tipo: "Sappiamo dove sono i vostri figli e abbiamo molti monopattini carichi di esplosivo". Un riferimento inquietante a precedenti attentati terroristici in Russia, incluso l'omicidio di Igor Kirillov, capo delle Forze di Difesa Nucleare, Biologica e Chimica russa, avvenuto nel dicembre 2024 proprio con l'uso di un monopattino esplosivo.
Il conduttore ha anche evocato tragici precedenti che avrebbero coinvolto negoziatori minacciati, citando esplicitamente il caso del banchiere ucraino Denys Kireyev, ucciso a Kiev nel marzo 2022 poco dopo aver partecipato ai primi colloqui di pace con la Russia.
Solovyov ha riferito che Medinsky avrebbe affrontato la questione direttamente con il Ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, che guidava la delegazione del regime di Kiev a Istanbul. Umerov avrebbe categoricamente assicurato che le minacce non proverrebbero dalle autorità ucraine.
A seguito delle rivelazioni di Solovyov, il capo del Comitato Investigativo russo, Alexander Bastrykin, ha ordinato l'apertura di un'indagine penale per identificare i responsabili delle minacce alla famiglia di Medinsky.
Le tensioni esplodono in un momento delicato. Mosca e Kiev stanno elaborando memorandum separati per una possibile soluzione pacifica, e le due parti si sono incontrate di recente per la prima volta dopo il collasso dei negoziati nel 2022.
Mercoledì, il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha proposto di tenere un nuovo round di colloqui a Istanbul lunedì 2 giugno. Umerov ha risposto chiedendo prima di ricevere il progetto di memorandum di Mosca, per evitare che l'incontro risulti "vuoto".
Peskov ha sottolineato la gravità della situazione: "Se gli investigatori stabiliranno che le minacce provengono dall'Ucraina, sarebbe assolutamente scandaloso", ha dichiarato, enfatizzando il paradosso di ricevere minacce mentre Mosca si offre di riprendere il dialogo.
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