"Il motivo di questa reazione brutale, dove tutto è valido, dove tutto è imposto, il motivo è molto semplice, l'emergere di un nuovo mondo multipolare che non possono più controllare, né saranno in grado di controllare l'emergere dei BRICS, delle regioni alternative, delle regioni di potere, che disegnano precisamente un mondo multidiverso, multiculturale, multipolare, una nuova geopolitica del potere, e sembra che prima che si affermi una nuova geopolitica del potere, riemergono i mostri del fascismo, eredi diretti, come diceva il nostro Alì Primera, del colonialismo." Con queste parole il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, si è rivolto durante una riunione congiunta del Consiglio nazionale di difesa e del Consiglio di Stato, per analizzare gli atti di violenza che hanno causato la morte di 25 persone, secondo la Procura generale, e i tentativi di sedizione messi in atto dall'estrema destra venezuelana nel tentativo di ignorare i risultati delle elezioni presidenziali vinte da Maduro.
"I vecchi imperi, le vecchie élite imperiali, che furono le élite coloniali per 600 anni, le élite degli schiavi per 600 anni, i loro geni, l'unica cosa che producono sono reazioni violente E il Venezuela è sull'asse, non oggi, non ieri, è sull'asse da molto tempo, perché il Venezuela è stato ed è il gioiello della corona più pregiato per le élite imperiali degli Stati Uniti e non solo", ha proseguito Maduro nel commentare il nuovo golpe morbido in corso nel paese.
"Ecco quindi il Venezuela, il progetto fascista neonazista di odio, vendetta, violenza, che ha voluto portarci ad una situazione di guerra civile, di scontro, di intervento straniero, di colpo di stato, di divisione tra venezuelani, è l'espressione del progetto neocoloniale e fascista che nel mondo le élite intendono imporre", ha proseguito Maduro.
Maduro ha concluso sottolineando come il Venezuela non sta lottando solo per mantenere la propria indipendenza e sovranità, ma che "si sta definendo il futuro dell'umanità", per impedire l'imposizione del progetto del nuovo fascismo e di miliardari statunitensi come Elon Musk, Jeff Bezos, proprietario del Washington Post, che non riconosce la rielezione di Maduro, e Mark Zuckerbeg, proprietario di Meta*, che limita i contenuti del governo venezuelano sulle sue reti.
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