Papa Bergoglio: non “santino”, ma uomo di pace

22 Aprile 2025 14:00 Vincenzo Brandi

Si è acceso un vivace dibattitto, anche nell’area pacifista, razionalista e antimperialista, sulla figura di papa Francesco, recentemente scomparso.

Cercherò anch’io - da sempre frequentatore di formazioni razionaliste e antimperialiste – di esprimere un breve giudizio, necessariamente articolato. Tra le altre cose - oltre a partecipare a gruppi pacifisti come No War, a gruppi sostenitori della causa palestinese, e a formazioni antimperialiste come il Coordinamento No NATO, sono attualmente presidente di un gruppo ateo e razionalista: il G.A.MA.DI (Gruppo Atei Materialisti Dialettici) fondato anni fa da una coppia di ex partigiani, la compianta Miriam Pellegrini Ferri e suo marito Spartaco.

Penso che Francesco fosse un papa diverso dai papi precedenti, tutti rigorosamente europei occidentali e portatori di istanze eurocentriche e, al limite, colonialiste. Veniva dal Sudamerica profondo ed era portatore di istanze che si stanno affermando e diffondendo nel resto del mondo.

La sua campagna per la pace mi è sempre sembrata sincera, Basta ricordare alcuni episodi abbastanza noti.

All’inizio della fase più acuta della guerra che imperversa in Ucraina da oltre 10 anni, papa Francesco ricordò che, se la NATO “abbaiava alle porte della Russia”, bisognava aspettarsi conseguenze. Successivamente sollevò le ire di Zelensky e dei nazi-fascisti al potere a Kiev per aver affermato che la soluzione migliore e necessaria per ottenere la pace era “alzare bandiera bianca e trattare”. Fece partecipare anche ad una processione a Roma una cittadina russa destando lo scandalo degli ultra-nazionalisti ucraini russofobi e dei loro sostenitori.

Le sue ultime dichiarazioni prima della morte, che costituiscono quasi un testamento spirituale, sono state contro il riarmo. Nella stessa occasione ha definito la situazione a Gaza “ignobile” (che costituisce un giudizio, non “umanitario”, ma morale nei confronti degli assassini di un’intera popolazione). In passato aveva anche pronunciato la parola “genocidio”, chiedendosi se fosse questo che stesse avvenendo in Palestina.

Sul piano interno della Chiesa Cattolica, Bergoglio ha sempre preso posizione contro i fenomeni di pedofilia e contro gli imbrogli della mafia della Banca Vaticana, attirandosi l’odio di molte correnti presenti soprattutto all’interno della Curia Romana.

E inutile sottolineare, per un ateo militante, razionalista e materialista dialettico – come sono – le gravi colpe ed il fanatismo religioso dimostrato in passato dalla Chiesa Cattolica. Qui si vuole dare un giudizio articolato su un personaggio, non privo certo di ombre, ma di cui tutti coloro che lo hanno criticato e attaccato in passato (da Zelensky al presidente israeliano Herzog, al capo della comunità ebrea romana Di Segni) vogliono oggi ipocritamente fare una specie di “santo”.

Non so se le accuse rivolte a Bergoglio di collusione con la giunta militare argentina siano fondate. Non conosco a fondo quella storia. Forse Bergoglio avrà tentato qualche mediazione di troppo. So – però – che è difficile che un nuovo capo della Chiesa Cattolica possa essere così aperto come papa Francesco, e che, tutto sommato, la sua morte sia una perdita per tutti noi, atei e credenti-

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