Le provocazioni della NATO ai confini con la Russia si susseguono senza soluzione di continuità. Quindi i contatti ravvicinati tra le forze armate dell’alleanza atlantica e quelle di Mosca divengono più frequenti.
In occasione dell’ennesima sortita effettuata presso i confini della Russia da parte di un caccia F-35 della NATO, per la prima volta un velivolo russo, Sukhoi Su-30SM, ha effettuato per la prima volta un attacco diretto contro il caccia di quinta generazione statunitense.
Il caccia di Mosca ha utilizzato il complesso Khibiny per realizzare l’attacco, secondo quanto riferisce Avia.pro.
Quando il caccia F-35 ha tentato furtivamente di avvicinarsi ai confini occidentali della Russia, all'improvviso è apparso un caccia russo Su-30SM accanto all'aereo della NATO. Dopo diversi tentativi di allontanare i velivoli di quinta generazione dai confini russi, il Su-30SM ha inaspettatamente utilizzato il complesso di bordo Khibiny contro l'F-35.
Il Khibiny è un sistema di contromisure elettroniche montato sugli aerei russi, sviluppato già ai tempi dell’Unione Sovietica. Il sistema è progettato per l'individuazione della direzione radio e il rilevamento dell'irradiazione della sorgente del segnale, consentendo di distorcere i parametri del segnale riflesso.
A quel punto il pilota del caccia F-35 ha perso il controllo del suo velivolo e la sortita verso i confini russi sventata.
In seguito i due caccia hanno fatto ritorno alle proprie basi: il caccia F-35 proveniva dall’Estonia.
Dopo l’accaduta, segnala Pravda Report, i paesi dell'Alleanza hanno smesso di usare caccia di quinta generazione vicino ai confini russi, per non provocare le forze aerospaziali russe.
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