Sviluppo globale, apertura, inclusione: è iniziata in Cina la settima edizione della CIIE

di Fabio Massimo Parenti* - CRIonline


Un'area espositiva di oltre 420mila metri quadrati; 3.496 espositori provenienti da 129 tra Paesi e regioni; 297 aziende presenti nella Fortune Global 500, la lista delle 500 più potenti aziende a livello globale stilata dall'omonima rivista Fortune. Sono questi alcuni dei numeri più emblematici utili ad introdurre la China International Import Expo (CIIE), in scena al National Exhibition and Convention Center di Shanghai dal 5 al 10 novembre. Un evento annuale giunto alla sua settima edizione che dimostra, ancora una volta, gli sforzi messi in atto dalla Cina per condividere le sue opportunità di mercato con il mondo intero. Tenutasi per la prima volta nel 2018, questa esposizione è una vera e propria piattaforma che promuove gli investimenti, gli scambi interpersonali e la cooperazione internazionale. È anche un palcoscenico dal quale, ogni anno, debuttano prodotti innovativi, vengono lanciate tecnologie all'avanguardia e introdotti nuovi servizi in grado di migliorare il benessere dell'intera umanità. Il tutto in nome della cooperazione win-win e in continuità con lo spirito di una comunità umana dal futuro condiviso.

Per quanto riguarda la struttura dell'expo, la sezione Innovation Incubation della Business & Enterprise Exhibition presenta quattro percorsi, ciascuno dei quali dedicato ad un tema specifico: economia digitale, tecnologia verde e a basse emissioni di carbonio, scienze della vita e tecnologia manifatturiera. Ci sono poi molteplici aree espositive, come quella dedicata all'Intelligent Industry and Information Technology - che si concentra su tre temi principali: tecnologia, industria e protezione ambientale – e quella inerente alla tutela ambientale – con focus su nuove energie, trattamento delle acque e tecnologie ambientali. La Comprehensive Country Exhibition continua, invece, a rappresentare un'importante vetrina per i Paesi desiderosi di mostrare la propria immagine e le opportunità commerciali e di investimento. Vi partecipano 77 tra Paesi e organizzazioni internazionali. Francia, Malesia, Nicaragua, Arabia Saudita, Tanzania e Uzbekistan sono gli ospiti d'onore.

I sottoforum dell'Hongqiao International Economic Forum, parte integrante del CIIE, affrontano argomenti quali l'intelligenza artificiale, i nuovi sistemi di accumulo di energia, i nuovi veicoli e lo sviluppo urbano sostenibile. Il suo obiettivo? Offrire alle aziende spunti e soluzioni in aree chiave, capaci di sostenere una globalizzazione economica green e inclusiva. A proposito di inclusione, una particolare attenzione è stata data ai Paesi in via di sviluppo. La CIIE ha infatti fornito stand espositivi gratuiti alle aziende di 37 nazioni meno sviluppate facilitando la loro partecipazione sia alla Comprehensive Country che alla Business & Enterprise Exhibition. È stata poi ampliata la zona riguardante i prodotti africani, a conferma dell'impegno cinese a rendere il suo sviluppo universalmente vantaggioso per tutti.

I primi sei CIIE, ha spiegato Tang Wenhong, viceministro del Commercio, hanno registrato il debutto di circa 2.500 tra nuovi prodotti, tecnologie e servizi, con un valore cumulativo delle transazioni previste superiore ai 420 miliardi di dollari. Questi eventi hanno contribuito inoltre a semplificare il processo di immissione di questi beni, materiali e immateriali, sul mercato internazionale e aiutato numerose aziende a guidare la loro continua espansione in Cina. Nel corso della settima edizione dell'expo debutteranno oltre 400 tra i citati prodotti, tecnologie e servizi. Saranno collegati ad un'ampia gamma di settori e includeranno attrezzature di alta gamma, materiali avanzati, ingegneria navale, biotecnologia e tecnologie agricole innovative. In un simile contesto, la CIIE consentirà ad aziende globali di farsi conoscere e, soprattutto, proporrà soluzioni a problemi che interessano l'intero pianeta. In un contesto come quello attuale, dove le tensioni internazionali si moltiplicano e la mentalità da Guerra Fredda sta prendendo pericolosamente campo, eventi del genere sono fondamentali per sbandierare concetti che dovrebbero essere sposati da tutti: collaborare per la pace e accelerare lo sviluppo mondiale senza escludere nessun Paese.

In riferimento all’Italia, quest’anno la Camera di Commercio cinese in Italia ha collaborato per la prima volta con la Regione Marche e la ConfimpreseItalia, invitando 24 piccole e medie imprese “Made in Italy” e la famosa azienda lattiero-casearia Inalpi alla CIIE. Un altro sintomo dei buoni rapporti tra i due paesi, che solo recentemente hanno firmato un accordo bilaterale triennale, durante l’ultima visita della premier Meloni in Cina, che tra le altre cose si concentra proprio sul commercio bilaterale.

*Professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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