“Ucraina, stupro come arma da guerra: donne violentate e uccise davanti ai figli dai soldati russi”.
Insomma, nulla di diverso dai “soldati tedeschi che mozzano le mani ai bambini in Belgio”, fake news con la quale i giornali padronali riuscirono a trascinare l’Italia nella Prima guerra Mondiale. Ma davanti a questo articolo de Il Messaggero sorge impellente una domanda: perché mai la bara della “donna stuprata e uccisa” è stata ricoperta con la bandiera della Russia?
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