Di certo, il ponte di Kerch è stato ripristinato al traffico ferroviario e automobilistico poche ore dopo l’esplosione di un camion bomba: una prova tangibile dell’efficienza di uno stato, quello russo, il cui esercito, secondo il Corriere, si era ridotto ad uccidere cani e rubare galline per sfamarsi.
Ora, sempre il Corriere, nel suo servizio “Un solo giorno per riparare le strade distrutte dai missili russi: i tempi (e le foto) record da Dnipro e Kiev” ci consegna la “prova” della straordinaria efficienza dello stato ucraino e dei suoi indomiti dipendenti che, in pochissimo tempo, nullificano gli effetti dei missili russi.
Strano, comunque, che la foto dell’avvenuta “riparazione” mostri anche un chiosco (quello sovrastato dal condizionatore d’aria) già con le pareti distrutte dall’esplosione del missile ora perfettamente ricostruito. Merito della straordinaria efficienza dello stato russo? O la prova che quella foto era stata scattata PRIMA dell’esplosione del missile? Chissà se al Corriere della Sera se l’è domandato qualcuno.
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