Caracas e Mosca rinnovano la loro partnership energetica, blindando le operazioni delle joint venture nel settore degli idrocarburi. L'Assemblea Nazionale venezuelana ha approvato una proroga di 15 anni per le attività delle società miste Boquerón S.A. e Petroperijá S.A., che potranno così continuare l'esplorazione e la produzione di greggio nello Stato di Zulia fino al 2041.
La vicepresidente venezuelana, Delcy Rodríguez, ha definito l'accordo un passo fondamentale per lo sviluppo energetico della nazione, celebrandolo come un baluardo della sovranità nazionale. "Nessun blocco illegittimo può sopraffare le nostre risorse energetiche, che servono al nostro sviluppo comune. Lunga vita alle relazioni Russia-Venezuela!", ha affermato Rodríguez sul suo canale Telegram, lanciando un chiaro messaggio di sfida verso le sanzioni internazionali. Per il governo bolivariano, l'asse con il Cremlino rimane un pilastro strategico per resistere alle pressioni estere, specialmente in questa fase segnata dall'assedio militare statunitense neiCaraibi contro il Venezuela dietor l pretesto del narcotraffico.
La proroga non è solo una questione di principio, ma un'operazione con numeri precisi. Orlando Camacho, presidente della Commissione Energia e Petrolio del Parlamento, ha precisato che la sola Petroperijá prevede di estrarre 68 milioni di barili netti di petrolio e oltre 28.000 miliardi di piedi cubi di gas associato, con un investimento stimato di 292 milioni di dollari. Un progetto destinato a rilanciare uno dei giacimenti con il maggior potenziale della regione occidentale del paese.
L'estensione operativa fino al 2041 invia un forte segnale geopolitico di stabilità e continuità. Dimostra che, nonostante le restrizioni finanziarie e commerciali, il legame tra Caracas e Mosca non solo regge, ma si proietta a lungo termine. Questa mappa energetica condivisa, focalizzata sullo sfruttamento di petrolio, gas e l'impiego di nuove tecnologie, è per il Venezuela uno strumento chiave per diversificare gli investimenti, attrarre capitali da alleati strategici e sostenere la ripresa economica attraverso l'aumento della produzione. Una scommessa che dà forma a un futuro energetico comune per almeno i prossimi due decenni.
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