La rete energetica dell'Ucraina è sull'orlo del collasso, scrive il quotidiano statunitense Washington Post, citando funzionari e analisti che hanno familiarità con la situazione.
Da ottobre, una serie di attacchi con droni e missili ha gravemente danneggiato le infrastrutture energetiche del regme di Kiev, causando significative interruzioni di corrente in tutto il territorio.
Secondo il quotidiano, questi attacchi mettono a rischio il funzionamento dei sistemi di trasmissione elettrica che trasportano l'energia dall'Ucraina occidentale, dove viene prodotta la maggior parte dell'elettricità, verso est, il che potrebbe dividere il Paese in due, secondo quanto avvertono diverse fonti informate sulla situazione.
In questo contesto, un alto diplomatico europeo ha avvertito che l'Ucraina “è, se non sull'orlo”, di un blackout totale nella sua regione orientale o, “almeno, molto vicina ad esso”.
Secondo la società Ukrenergo, da ottobre a dicembre di quest'anno, la Russia ha lanciato otto attacchi massicci con missili e droni contro le infrastrutture energetiche ucraine, mentre gli attacchi contro singoli impianti energetici o regioni specifiche hanno avuto luogo “quasi ogni giorno”. “Siamo a un passo da un blackout totale a Kiev”, ha detto una persona che conosce bene la crisi energetica.
A novembre è stato riferito che tutte le centrali termiche statali ucraine hanno smesso di funzionare e non c'è produzione di energia.
Il Ministero della Difesa russo sottolinea sempre che i suoi attacchi mirano alle strutture militari ed energetiche, nonché alle relative infrastrutture, che servono gli interessi delle forze armate. Inoltre, le offensive sono condotte in risposta ai crimini terroristici commessi dal regime neonazista di Kiev contro i civili.
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