di Francesco Fustaneo
In una mossa che definisce la sua indipendenza strategica sul palcoscenico globale, l'India sta conducendo in queste settimane una delicata e abile operazione di bilanciamento diplomatico-militare. Un contingente dell'esercito indiano è attualmente impegnato nelle massicce esercitazioni Zapad 2025 in Bielorussia, a guida russa, mentre, quasi in perfetta sovrapposizione temporale, altri reparti hanno appena concluso le esercitazioni Yudh Abhyas con gli Stati Uniti in Alaska e sono impegnati in Egitto nell’esercitazione designata Bright Star.
Questa partecipazione simultanea a manovre con attori geopolitici spesso in contrapposizione diretta, evidenza la volontà di New Delhi di perseguire i propri interessi nazionali senza cadere in logiche di blocco, mantenendo una rara autonomia operativa.
L'India a Zapad: un legame storico e strategico
Il Ministero della Difesa indiano ha confermato la partecipazione di 65 militari del Reggimento Kumaon alle esercitazioni in corso nel poligono di Mulino, in Russia. La motivazione ufficiale è "rafforzare la cooperazione in materia di difesa e promuovere il cameratismo tra India e Russia", un legame storico che vede New Delhi come uno dei maggiori acquirenti di armamenti russi.
Questa presenza non è isolata ma si inserisce in un solco di lunga data di esercitazioni congiunte con Mosca, fondamentale per l'addestramento delle forze e la manutenzione degli ingenti sistemi d'arma di origine sovietica e russa in dotazione all'esercito indiano.
Il Bilanciamento: Yudh Abhyas e Bright Star con gli USA
Ciò che rende unica la posizione indiana, tuttavia, è il timing. La partecipazione a Zapad 2025 (1-17 settembre) non è affatto in contrasto, ma anzi procede in parallelo, con l'impegno con i partner occidentali.
Le truppe indiane a dispetto delle problematiche intercorse con l’amministrazione Trump, hanno infatti appena terminato il 15 settembre l'edizione 2024 di Yudh Abhyas in Alaska, una delle più importanti esercitazioni bilaterali con l'esercito americano. Non solo: un altro contingente è impegnato fino a metà settembre nell'esercitazione Bright Star in Egitto, un'importante operazione multinazionale co-ospitata dal Comando Centrale degli Stati Uniti (USCENTCOM).
Yudh Abhyas, che in hindi significa "Prepararsi alla guerra", è nato nel 2004 come centro di addestramento alla controinsurrezione. Nel corso degli anni, si è evoluto fino a includere esercitazioni a livello di brigata e di posto comando ed esercitazioni sul campo incentrate su minacce convenzionali, non convenzionali e ibride, nonché sull'assistenza umanitaria e sui soccorsi in caso di calamità. L'esercitazione di quest'anno prevedeva un'esercitazione di comando per squadre di combattimento di brigata, collegata a un'esercitazione bilaterale sul campo. Gli eventi addestrativi prevedevano secondo le dichiarazioni ufficiali, esercitazioni di artiglieria a fuoco vivo, scambi teorici e operazioni tattiche combinate nel territorio e nel clima difficili dell'Alaska. Tra gli obiettivi dell'esercitazione il miglioramento della prontezza e dell'interoperabilità bilaterali, lo sviluppo del coordinamento tra gli staff di brigata e di battaglione, l'integrazione di facilitatori operativi e il perfezionamento della dottrina di integrazione aria-terra. Il tutto come riporta il sito dell’Ambasciata USA in India anche al fine di “supportare la strategia del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti”.
La contestuale presenza del Pakistan in Bielorussia
Per quanto invece concerne la presenza indiana a Zapad se da una parte è venuta agli onori delle cronache per aver mandato in bestia gli attori europei e paesi Nato, acquisisce un ulteriore livello di complessità considerando gli altri partecipanti. Tra i 23 paesi osservatori ci sono sia la Cina che il Pakistan, storico rivale.La partecipazione contemporanea di India e Pakistan alla stessa esercitazione (seppur in ruoli diversi e unità separate) è un evento raro, ultimo avvenuto nel 2018, e sottolinea come New Delhi sia disposta a muoversi in spazi multilaterali anche complessi, pur di salvaguardare i propri interessi strategici e la stabilità regionale .Mentre Washington torna a partecipare come osservatore a un'esercitazione russa e Mosca dimostra ancora una volta di non essere isolata, l'India dalla propria posizione emerge come un attore abile e chiaro nel perseguire la sua strategia.
Conclusioni
La sua partecipazione incrociata non è un caso o una contraddizione, ma la piena applicazione della sua dottrina di autonomia strategica di sovranità e indipendenza. In un mondo polarizzato, l'India vuole dimostrare di poter essere un partner affidabile e simultaneo per tutti, avanzando le sue priorità: modernizzare il suo esercito, garantire la sicurezza nazionale e posizionarsi come potenza globale indipendente e indispensabile. Zapad 2025, quindi, più che una esercitazione militare, è per l'India un messaggio politico di altissima diplomazia: la Russia e’ un partner storico e strategico e Delhi è un attore maturo e sovrano, che sceglie i suoi partner caso per caso, senza costrizioni ideologiche e che non accetta imposizioni dall’esterno.
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