Zelensky "invita" l'UE a pensare all'Ucraina prima che ai suoi cittadini

In un'intervista a Sky News, Zelensky ha accusato i paesi occidentali di essere eccessivamente lenti nell'introdurre sanzioni contro la Russia. Il leader del regime ucraino ha quindi esortato i capi di Stato occidentali a concentrarsi maggiormente sulle necessità dell'Ucraina che sugli interessi dei propri cittadini.

Zelensky ha affermato che Donald Trump sta spingendo i paesi europei a “essere duri” con Mosca e con i suoi partner commerciali, come Cina e India, senza però dare l'esempio. Secondo il leader del regime ucraina il Presidente Usa si terrebbe in disparte, consapevole che le dinamiche politiche interne all'Unione Europea rendono l'introduzione di misure punitive contro la Russia “un processo molto difficile”.

"Ritengo che il Presidente Trump creda che sanzioni troppo severe chiuderebbero i canali diplomatici con la Russia. Questa è la mia percezione. Per questo, tutti i paesi devono smettere di pensare a se stessi e alle loro relazioni future con la Russia, e pensare di più all'Ucraina”, ha dichiarato Zelensky, definendo “disoneste” le trattative quotidiane in Occidente su nuove sanzioni a Mosca, che a suo avviso non producono risultati concreti.

Da un lato, il leader ucraino ha chiesto che gli accordi sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina vengano definiti prima della fine del conflitto. “Prima di porre fine alla guerra, voglio che tutti gli accordi siano già effettivamente operativi. Voglio un documento che abbia il sostegno degli Stati Uniti e di tutti i partner europei. Questo è molto importante”.

Zelensky ha poi sollecitato “una posizione chiara” dalla Casa Bianca riguardo alle garanzie di sicurezza per Kiev e alle sanzioni contro Mosca, esortando Donald Trump a prendere “forti misure personali” contro il Presidente russo Vladimir Putin. “Sono convinto che gli Stati Uniti possano applicare sanzioni sufficienti a danneggiare l'economia russa; inoltre, Donald Trump ha abbastanza autorità per incutere timore a Putin”, ha aggiunto. In questo contesto, ha suggerito che Washington potrebbe fornire all'Ucraina “sistemi di difesa aerea in grandi quantità, e gli Stati Uniti ne hanno a sufficienza”.

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