di Gilberto Trombetta
In America, quando muori l'ospedale non ti manda un mazzo di fiori con le condoglianze.
Ti manda una ricevuta da 300.000 dollari da saldare.
È il modello della sanità privata che tanti politici, trasversalmente, stanno provando a importare in Italia.
Purtroppo sempre con maggior successo.
My wife died during surgery 2 weeks ago after years of being abused by our savage healthcare system.
— Deep to Left! (@Deep_2_Left) January 25, 2020
In lieu of flowers, the hospital expressed their condolences by billing her almost $300,000.
I've had enough.
I'm #VotingForBernie #RIPLGC pic.twitter.com/H2Cdce9NY0
Tagliano, tutti, da anni il finanziamento del SSN (oggi spendiamo 2.545 euro pro capite contro i 5.289 della Norvegia e i 5.056 della Germania)*.
Negli ultimi 8 anni hanno tagliato 42.888 posti di lavoro, il 6,2% (in alcune Regioni il 16,3%).
Hanno ridotto ulteriormente il rapporto infermieri per 1.000 abitanti, già tra i più bassi d'Europa, portandolo a 5,6 contro gli 8,4 della media europea.
Stessa cosa per il rapporto posti letto per 1000 abitanti - anche questo già sotto la media - passato dai 3,9 del 2007 ai 3,2 del 2017.
Per colpa del blocco del turn over, l'eta media dei medici è passata dai 43,5 anni del 2001 ai 50,7 del 2017.
Hanno di fatto costretto i cittadini ad aumentare la spesa per la salute: salita da 710 dollari a 776 (cioè dal 2,1% del PIL al 2,3%). E infatti oggi c'è chi si indebita anche per curarsi.
Come sempre più cittadini sono costretti a rinunciare alle cure: è successo a più di 1 su 4.
Il 29%, che diventa il 41% nelle Isole e il 36% nel Sud Italia.
Perché anche su questo fronte il Sud, dispiace dirlo, risulta ancora una volta la parte più penalizzata del Paese.
Insomma, i medici sono sempre più anziani, mentre gli ospedali, gli infermieri e i posti letto calano di numero di anno in anno.
Le persone si trovano costrette a curarsi di meno.
O a pagare di tasca propria per farlo. Addirittura indebitandosi.
Così il modello americano della sanità privata cresce e prospera sulle nostre spalle.
Con la complicità del welfare aziendale.
«Queste misure favoriscono un sistema categoriale-corporativo alternativo al servizio pubblico, che si dispiega anche fuori dal campo dei servizi integrativi. Assecondare questa tendenza e contemporaneamente continuare nella compressione del finanziamento del servizio pubblico potrebbe mettere in discussione l’universalità del sistema vigente».
[http://www.upbilancio.it/…/…/12/Focus_6_2019-sanit%C3%A0.pdf]
[https://www.repubblica.it/…/gli_italiani_promuovono_il_ser…/]
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