Ripartiamo da quel 30%. La lunga lotta in nome delle generazioni future



di Gilberto Trombetta

«Mi sono convinto che anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio».


Il sì al taglio della rappresentanza parlamentare ha vinto com’era purtroppo prevedibile.

Nessuno dei grandi partiti presenti in Parlamento si è speso per il no e hanno anzi tutti dato indicazione per il sì. Tutti, compresi quelli che qualcuno si ostina ancora a chiamare opposizione (Lega, Fratelli d’Italia etc).
Entrando più nel dettaglio però, la rimonta del no è stata evidente rispetto alle percentuali di qualche mese fa.

Questo è successo perché altri hanno fatto, con ogni mezzo possibile e con notevole dispendio di tempo, campagna in favore del no. Sui social, nelle piazze, nelle aule consiliari e in quelle municipali.

Piccoli partiti, sia dentro che fuori dal Parlamento, associazioni, costituzionalisti e via dicendo.

Quel 30% di elettori che nonostante tutto ha votato per il no, rappresenta per noi un buon inizio. Un ottimo inizio.

Questo senza contare il 46% di aventi diritto che a votare non ci è neanche andato e che non è di certo classificabile aprioristicamente come sostenitore del sì.

Oggi in parlamento, come andiamo dicendo da tempo, sono presenti solo forze liberali e liberiste. Mancano partiti socialisti. Mancano partiti che vogliano rimettere al centro dell’azione politica la Costituzione.

Il voto popolare va rispettato. Sempre. Ma va anche capito, analizzato.

Veniamo da più di 30 anni di propaganda a senso unico. Salvo poche, pochissime, eccezioni. Propaganda unionista, propaganda anti-italiana, propaganda che ha fatto dell’anti-politica il suo punto di forza.

Il lavoro da fare è immenso. E lungo. Non è vero che non c’è tempo. Di tempo, fortunatamente, ce n’è. E tanto.

Nel mentre le cose andranno peggio per l’Italia? Molto probabilmente sì. Quelli che avranno il compito della rinascita italiana, quando sarà il momento, governeranno sulle macerie. In senso figurato, non come dopo i bombardamenti di una guerra. Ma socialmente, culturalmente ed economicamente sempre di macerie si tratterà.

Siamo sopravvissuti, nella nostra lunga storia, a catastrofi peggiori. Ci riprenderemo anche da questa. Ma servirà l’impegno, la dedizione di tanti cittadini. Si tratterà di un lavoro lungo, a volte frustrante, ma doveroso.

Lo dobbiamo ai nostri nonni e ai nostri padri. Lo dobbiamo a noi stessi. Ma, soprattutto, lo dobbiamo alle nuove generazioni. E a quelle future.

Abbiamo il dovere, non solo morale, di fare il possibile – e forse anche l’impossibile – per non lasciare loro un Paese peggiore di quello in cui siamo nati. Abbiamo il dovere di preparagli una strada meno irta di ostacoli.
È un dovere che riguarda tutti noi, singolarmente. E riguarda tutte quelle forze che si spendono da anni per il ripristino della Costituzione e la rottura della gabbia unionista.

Sta a noi mettere da parte eventuali divergenze, eventuali personalismi, e iniziare a lavorare insieme in vista dell’appuntamento elettorale del 2023.

Mantenendo ognuno le proprie specificità, ma combattendo fianco a fianco per un obiettivo comune.

Questa non è la fine della lotta. È solo l’inizio.

Le più recenti da Lo Squillo

On Fire

"Bersagli legittimi". La Russia passa ufficialmente ad una nuova fase del conflitto

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico Adesso si fa sul serio, la Russia sta passando ad una nuova fase. A Mosca le indagini proseguono e poco fa le dichiarazioni del presidente Putin, del capo del...

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa