In Italia c'è un gran clamore contro la Pfizer per non aver rispettato gli accordi sui vaccini, si temono ritardi. Di tentare altre strade, come una richiesta di vaccini a Russia e Cina, in Italia, neanche a parlarne. Eppure, in Russia, il nostro ambasciatore è stato vaccinato con Sputnik V.
Intanto, in Europa c'è chi segue una strada diversa, l'Ungheria. Non è una difesa di Orban, che non gode delle nostre simaptie, però le autorità sanitarie ungheresi hanno concesso l'autorizzazione per il vaccino russo contro il covid-19 Sputnik V, diventando il primo paese dell'Unione europea a farlo. La notizia è stata riferita ieri dal direttore generale del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF). Kiril Dmitriev.
Sputnik V è stato approvato dall'Istituto Nazionale di Farmacologia e Nutrizione (OGYEI, per l'acronimo ungherese), attraverso una procedura di autorizzazione di emergenza.
La decisione è stata presa sulla base dell'elevata efficacia del vaccino durante le sperimentazioni cliniche condotte sul territorio russo, nonché della sua attenta valutazione da parte di esperti ungheresi.
Una procedura simile è già stata applicata in precedenza in Algeria, Argentina, Bolivia, Palestina, Paraguay, Serbia e Venezuela, precisano dalla RDIF, aggiungendo che il vaccino è stato registrato anche in Russia e Bielorussia.
"L' Ungheria è il primo paese dell'UE a comprendere tutti i vantaggi dello Sputnik V e ad autorizzarne l'uso" , ha commentato Dmitriev.
E ha concluso: "Questa decisione è molto importante, in quanto dimostra che la sicurezza del vaccino e la sua efficacia superiore al 90% sono altamente stimate dai nostri partner in Ungheria".
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