Tanto tuonò che... Draghi

02 Febbraio 2021 22:05 Fabrizio Verde

Alla fine tanto tuonò che piovve. Dopo il fallimento del mandato esplorativo affidato al Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato al Quirinale l’economista e banchiere, già presidente della BCE, Mario Draghi.

Sulla scorta dell’allarmistico fate presto, con il pretesto dell’emergenza dettato dalla pandemia in corso, sull’Italia aleggia lo specchio di un nuovo governo tecnico. Con tutte le conseguenze del caso. Possiamo dire che l’Italia uscita devastata dall’ultimo governo tecnico a guida Monti non si sia ancora ripresa.

Adesso l’eventuale ‘cura’ Draghi fatta di europeismo assoluto e austerità non prospetta nulla di buono per il nostro paese. Senza sovranità, senza alcuna prospettiva, intrappolato in un sistema economico che lo penalizza e per di più nel bel mezzo di una pandemia mondiale che sta provocando danni economici, oltre che sanitari, in tutti i continenti.

Alla fine sembra concretizzarsi lo scenario ipotizzato lo scorso 1 di maggio sul Corriere della Sera: un nuovo governo con Conte silurato, Forza Italia in maggioranza, con Renzi regista di tutta l’operazione che dovrebbe portare Mario Draghi a Palazzo Chigi.

L’Italia avrebbe bisogno del contrario. Altro che Draghi. Avrebbe bisogno di politiche di investimento in tutti i settori, a partire dalla sanità. Avrebbe bisogno di uomini lungimiranti con visone strategica a lungo termine. Invece all’orizzonte ci sono solo degli ascari europeisti.

«Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos'è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene».

Le più recenti da Italia

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

I 3 momenti che sanciscono il punto di non ritorno per l'Europa

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Da sempre nella storia esistono dei passaggi storici che segnano un punto di svolta per interi popoli e per interi continenti. Sovente questi passaggi sono legati...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa