Il primo atto del Governo Draghi è un Emendamento Ad Castam

Denuncia il deputato Massimo Baroni (che ha votato no alla fiducia al governo Draghi) in un post Facebook che nel decreto milleproroghe, uno dei primi atti del novello ‘dragonismo’, è appena passato un emedamento dell’On. Sisto (Forza Italia), per gli ordini professionali sanitari. (L’articolo 2, comma 8, e l’articolo 8, comma 6, del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n. 233 del 1946 si applicano ai mandati successivi al predetto rinnovo. 4.175. nuova formulazione di Sisto).

Riguarda la possibilità di riconferma a Presidente di Ordine, senza soluzione di continuità, per ulteriori 8 anni.

Scrive l'onorevole Baroni, psicologo, che ha fatto della trasparenza nella sanità pubblica un suo cavallo di battaglia in due legislature: "L’emedamento al "Milleproroghe", aggiungendo il comma 4-bis all’art. 4, passato coi voti M5S, PD, LeU Lega, ha “inventato” che, da domani, tutti i mandati fatti, sono da considerarsi “mandati ZERO”. Sarebbe fantasticamente comico, se non fosse tragicamente oligarchico.

Il "ddl Lorenzin" nel 2017 aveva stabilito un tetto, un limite ai mandati a non più di UN rinnovo.
Lo hanno aggirato, con il più azzeccagarbugli degli imbrogli.

Un emendamento AD CASTAM della lobby degli ordini professionali e AD PERSONAM.

Ad personam perché l’On.le Andrea Mandelli, 58 anni, già Senatore dal 2013, il MASTROPASQUA dei Farmacisti Italiani oltre che attuale Sottosegretario alla Salute in pectore del Governo Draghi, è Presidente F.O.F.I. la Federazione italiana dei farmacisti (nel 2000 era già vicepresidente) ininterrottamente dal 2003.
Nel 2015, già Presidente per TRE mandati consecutivi contava 17 poltrone di vario genere, esclusa quella da Senatore.
Ora ho perso il conto di quanti mandati abbia fatto, il presidente farmacista “perpetuo”.

Una battaglia che nella scorsa legislatura avevamo (parzialmente) vinto dai banchi dell'opposizione, mettendo un blocco, dopo il secondo mandato, per i presidenti di ordine professionale sanitari e costringendoli a "saltare" almeno un giro prima di ricandidarsi.

Questa era una lotta alla CASTA, al corporativismo, alle lobby degli ordini professionali contro le rendite di posizione disdicevoli come queste.

Poi domandatevi come mai negli ordini professionali vota in media il 10% degli iscritti, il 90% si astiene dal votare.

Bene, oggi al decreto “Milleproroghe”, nel silenzio assordante delle “distratte” Presidente di Commissione M5S e della Capogruppo del M5s in corsa per un sottosegretariato al Ministero del Sud, è passato l'emendamento della "restaurazione" della casta.

Il presidente dell'ordine dei farmacisti, Mandelli, potrà ricandidarsi ad altri due mandati, altri 8 anni da Presidente. Potrà essere Presidente fino alla XX legislatura parlamentare.

Se il M5S è diventato adulto, Mandelli è il primo Presidente di Ordine “maggiorenne” dopo ben 18 anni da Presidente, potrà farsene altri 8.
Arrivando, potenzialmente, a fare 25 anni da Presidente di Ordine professionale sanitario, carica che gli permette GIA' di sedere di diritto nel Consiglio Superiore di Sanità.

Nemmeno dopo soli 3 giorni dopo la fiducia al governo Draghi, che passa subito il più plateale degli emendamenti delle logiche PARA-MASSONICHE degli ordini, del consociativismo dei sindacati sanitari che gli hanno permesso di far carriera. Mentre il M5S è TROPPO preoccupato a non disturbare gli alleati (immagino, vorrei, a torto) per le lotte intestine per le poltrone da sottosegretari, il Ministro Brunetta (funzione pubblica) da l'ok alla possibilità all’ Onorevole Andrea Mandelli di far passare, con l'accordo unanime di questa maggioranza, il primo emendamento che va CONTRO chi ha combattuto la lobby degli ordini professionali, a chi si è posto a sostegno delle inconferibilità e incompatibilità d'incarichi (Gianroberto Casaleggio, Giulia Grillo, Raffaele Cantone, Paola Severino, Ferdinando Imposimato e nel mio piccolo Massimo Enrico Baroni)

Con buona pace anche di Mario Monti, amico di Draghi, e dei decreti delegati della legge Severino, la cosiddetta legge anticorruzione.

Spero che il M5S si attiverà CONTRO questa prima delizia, che eravamo riusciti a cambiare dall'opposizione, grazie a parlamentari dell’allora maggioranza, sensibili al tema, causalmente non rieletti, e che approfitto per ringraziare. Donata Lenzi e Margherita Miotto del PD oltre all'ex presidente della commissione Affari Sociali, Mario Marazziti del gruppo di Monti.
Poiché la rete non dimentica ma la memoria è labile, ricordiamo:
Dal blog di Beppe Grillo 15 novembre 2014 "i 4 dell'Ave Maria":
“Uno dei pilastri fondanti del MoVimento Cinque Stelle è l’unicità degli incarichi. Un altro è il limite di due mandati elettivi. Motivo? Non accumulare potere, non accumulare cariche. In Senato sono stati eletti quattro personaggi che siedono su 35 poltrone, controllano 850.000 iscritti e 16 miliardi di euro di patrimonio e non hanno alcuna intenzione di alzarsi. In totale questi signori siedono su scranni importanti da ben 45 anni!
Annalisa Silvestro: Presidente dell’IPASVI dal 2000 e Senatrice dal 2013;
Andrea Mandelli: Presidente dei farmacisti dal 2002 e Senatore dal 2013;
Amedeo Bianco: Presidente dei medici dal 2006 e Senatore dal 2013;
Luigi D’Ambrosio Lettieri: Senatore dal 2008 (oltre che dirigente F.O.F.I dal 2000).
A questo proposito il nostro portavoce capogruppo al Senato Alberto Airola ha scritto una lettera al Presidente del Senato Pietro Grasso affinché questi quattro dell’Ave Maria, in evidente conflitto di interessi, lascino almeno una delle due cariche che indebitamente(*) ricoprono. Ci tengono a fare i Presidenti (o vice) degli Ordini Professionali cui appartengono? Lascino allora quello da Senatore.
Abbiamo bisogno di gente onesta! E di moralità!” Massimo Enrico Baroni portavoce alla Camera del M5S
La denuncia contro l'accumulo di cariche in evidente conflitto di interessi è stata una costante della linea politica e programmatica del Movimento 5 Stelle fin dalle sue origini.
La lotta alla kasta, intesa come potere nelle mani di pochi, contemporaneamente presidenti di ordini professionali, legati a banche private, dirigenti di grandi aziende e fautori di leggi a loro esclusivo beneficio".

Nel suo intervento su Instagram Alessandro Di Battista, sabato 20 febbraio, ha rilevato come siano sempre gli stessi i ‘mega’ detentori del potere assoluto, che passano da ruoli apicali delle istituzioni italiane ed europee allegramente a Goldman Sachs per poi tornare a dirigere enti di fondamentale importanza strategica per l'Italia.

Questo è solo uno dei primi esempi di quanto sia incisiva la compagine di parte del Movimento 5 Stelle che si erge a difensore delle sue "conquiste", "sorvegliando" Dracula presidente dell'AVIS.

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