Movimento 5 Stelle: ultimo atto

01 Marzo 2021 12:00 Agata Iacono

Quello che al ristoratore che sta fallendo non interessa.

Quello che non interessa nemmeno al cittadino medio italiano ormai stanco, senza diritti, speranza e le possibilità materiali di curarsi - covid o non covid.

Quello che non interessa neppure al lavoratore isolato in smartworking che ha consumato già le ferie del 2021 per accudire i figli, tra dad e chiusure intermittenti delle classi.

E quello che certamente non interessa alle migliaia di giovani che stanno intrappolando il loro futuro in un vortice senza fine di isolamento.

Ecco quello che a milioni e milioni di italiani non interessa più è che il Movimento 5 Stelle vuole affidare un "ruolo ad hoc" all'ex presidente del Consiglio Conte per un “rinnovamento” interno. Non si sa se questo ruolo sia di leader, facilitatore, portavoce dei portavoce o, dato che le cause legali aumenteranno molto nei prossimi mesi, semplicemente “l’avvocato del Movimento”.

Alla maggior parte di quei 10 milioni di italiani che lo hanno giustamente votato nel 2018 per "cambiare", perché nessuno doveva rimanere indietro, perché ci dovevamo salvare tutti e perché alleati non doveva significare sudditi di Bruxelles, Francoforte e Washington, non interessa più delle vicende interne di questo soggetto politico. Perché? Coinvolti dall'alleanza con la Lega prima e col PD dopo, di fatto il 5 stelle ha perso la sua funzione, che era fondamentalmente quella di "aprire la scatoletta di tonno": al contrario si è talmente adattato a diventare un partito istituzionale e di potere che oggi del Movimento 5 Stelle si può dire, dopo il si perfino a Draghi, che sia rimasto solo quello.

Perché interessarsi alle vicende di un partito che oggi non è in grado di comunicare alla sua base non che lo streaming non sia più possibile, ma che i “passivisti” servono solo a ratificare le decisioni con quesiti da plebiscito napoleonico?

Il sistema ha dimostrato di essere più forte, la lotta di classe la vince il padrone se si scende in guerra con le fionde contro le armi nucleari. Confindustria, le banche (doveva essere costituita una banca pubblica), le multinazionali hanno ridicolizzato il senso storico del Movimento 5 Stelle in Italia.

Se vuoi combattere il sistema diventando sistema, inevitabilmente il sistema ti fagocita.

Sarebbe dovuta essere una rivoluzione culturale gentile, ma la rivoluzione culturale esige tempo, strumenti, egemonia. E la morte di Casaleggio certamente ha influito in modo determinante.

Dopo le dimissioni del capo politico Di Maio, dopo strazianti emorragie di consensi dalle europee in poi, era rimasto un reggente a tempo che avrebbe dovuto solo gestire l'ordinario in vista di una successione.

Mai Vito Crimi, a cui nessuno può pensare di addossare colpe che non sono sue, si sarebbe aspettato di dover gestire un così lungo periodo di crisi senza soluzione.

Stati Generali inconcludenti, dibattiti autoreferenziali ancora più inconcludenti, governo Draghi, epurazioni di massa e arriviamo al presente: Conte è invitato dal Garante del m5s a rifondare il m5s. Quindi ai passivisti che avevano seguito gli Stati Generali, avevano modificato lo statuto per trasformare la guida politica in un direttorio, che avevano dovuto sorbire pure il rospo dei rospi Draghi, si dice: abbiamo scherzato.

Conte ha accettato con riserva per un ruolo ad hoc. Quale? L’avvocato del Movimento sa bene che se realmente vuole essere il leader di una coalizione che inglobi il Pd non può essere il “segretario” del Partito, ma solo un “padre costituente”, un Romano Prodi a Cinque stelle. E quindi chi fa il Segretario? Un’altra caricatura di Grillo alla Crimi? Un direttorio che aspetta Conte dopo l’ok del comico genovese?

La storia del Movimento 5 Stelle resta comunque il punto di riferimento per tutti coloro che realmente credono in un cambiamento profondo della società italiana e che la lotta di classe la vogliono combattere veramente. Non si può andare all’avanscoperta con le fionde. Se l'obiettivo oggi è la giustizia sociale gli avversari si chiamano Unione Europea, transnazionali, sistema monopolista dell'informazione. Servono armi pari e contrarie che si costruiscono con una struttura che sappia organizzare la comunità e le masse in modo serio, responsabile e coerente con i valori e gli ideali di riferimento. Proprio per questo, la baracconata che sta mettendo in scena il Movimento 5 Stelle dal 2018 ad oggi, Conte o non Conte, non può più interessare a nessuno.

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