"Oberdan si lamentava". Sicuri che si è felici solo se si è “imprenditori di sé stessi”?

27 Maggio 2021 17:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Ognuno è padrone del proprio destino?

Neanche per sogno! Così il romanzo “Oberdan si lamentava” riassume tutti i fallimenti, i pregiudizi e la falsa coscienza di una narrazione per cui si è felici solo se si è “imprenditori di sé stessi”.

“Oberdan si lamentava”, piccolo caso editoriale, di questa stagione molto complicata per l’editoria indipendente, si basa sulle peripezie di un proprietario di un’osteria cocktail a cui viene ”impedito di lavorare”. La nemesi è un politico di quarta categoria molto potente: l’Assessore Brasile, che viene solo evocato e non appare mai, quasi a indicare l’ormai intangibilità del potere e dei potenti.

Il romanzo, opera prima del 35enne viterbese Francesco Berni, esperto di digital media e comunicazione, è uscito a dicembre 2020 per i tipi di Edizioni Dialoghi.

Il libro, seppur ambientato nel periodo pre-covid, rappresenta uno spaccato letterario sulla professione del ristoratore, su un settore che ha vissuto più di ogni altro la retorica del cosiddetto “capitalismo personale”, il quale oltre alla dinamica del “reinventarsi” e dell’essere “imprenditori di se stessi” ha partorito una condizione di miseria esistenziale generalizzata: competitività nella solitudine, attività lavorative sulla soglia della mera sopravvivenza.

Oberdan si lamentava può essere definito proprio per questo un romanzo umoristico di cattivissima e amara satira sociologica sulle ultime illusioni del post-fordismo e di una certa retorica sul merito e sulla gastronomia come traino del Belpaese.

Oberdan nasce come oste immaginario nel settembre 2017, come protagonista di una pagina Facebook omonima di meme e racconti, che mano a mano si è trasformata in una pagina di shitposting slegata dal personaggio. Il libro è una sorta di spin off ma va ben oltre alle riflessioni che si trovano in pagina.

Il romanzo è ambientato nella provincia profonda italiana e rappresenta le dinamiche sociali comunitarie in via di dissoluzione (il mercato assoluto che devasta la comunità e rende la massa anonimizzata come in una metropoli) e la crisi del maschio piccolo borghese che non può far altro che prendere schiaffi a destra e manca per sperare di sopravvivere.

L’Italia è provincia, chi narra la provincia narra il Paese, per questo una figura piccolo borghese proprietaria come un oste-ristoratore descrive al meglio certe dinamiche codine di bassa lega e l’evoluzione della società tutta.

L’immaginario descritto è quello di un luna park anni ’90 in piena decadenza, una rete Mediaset, anzi Fininvest, che impazzisce e mette musica underground in un clima di guerra sociale latente, ma che non esplode perché, come Oberdan, si è tutti ossessionati dal successo e dal sesso come mera funzione di potere, slegato dal piacere e da ogni tipo di istinto di riproduzione sessuale e sociale.

Un’atmosfera mortifera, che i nati negli anni ’80 come il protagonista conoscono bene, la quale si esprime con un contrasto generazionale (fondamentali nella narrazione i continui litigi tra Oberdan e il padre) e con un continuo chiagni e fotti utile solo a perpetuare in maniera meschina i propri business.

Nel libro si analizza il rapporto tra generazioni ma anche il rapporto tra sessi, Oberdan ha un rapporto malsano con l’altra metà del cielo, il suo punto di vista è egotico, maschile senza infingimenti e anche un po’ infame. Ma il femminile è una parte importante nella storia di liberazione del protagonista e della stessa genesi dell’osteria. Un’osteria che si chiama “La Bionda” non a caso, mistero subito svelato nel capitolo 2.

Il romanzo vuole descrivere un processo di alienazione, tale per cui oggi un uomo esce da se stesso e non può che affidarsi al possesso di beni materiali per salvarsi. L’osteria per il protagonista è l’ultima ancora di salvezza per evitare la dissoluzione e per salvare l’osteria è disposto a vendersi ai potenti, ma sempre cercando di mantenere una dirittura morale grazie anche ai consigli del prof Ivo Fappertré, cliente affezionato e suo mentore.

Per chi fosse interessato, consigliamo di acquistare il libro che è ordinabile in tutte le librerie, oppure direttamente dal sito della casa editrice per sostenere la piccola editoria indipendente.

Scarica il prologo del romanzo da www.oberdansilamentava.com

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