La Cassazione conferma l'ergastolo per 14 persone coinvolte nel Piano Condor

09 Luglio 2021 17:35 La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Corte di Cassazione ha confermato, oggi, l'ergastolo di 14 persone coinvolte nel cosiddetto Piano Condor, l'operazione repressiva condotta dalle dittature del Sud America negli anni '70 e '80, e appoggiate dagli Stati Uniti, contro gli oppositori di sinistra.

La condanna ricade su 14 militari e dirigenti di Cile e Uruguay, accusati della morte di una ventina di cittadini italiani nell'attuazione del Piano Condor.

La Corte ha così ratificato la sentenza emessa nel luglio 2019 dalla Corte d'Appello di Roma, in secondo grado, nei confronti dei repressori.

In linea di principio, l'elenco delle persone coinvolte era più lungo, ma è stato ridotto. Fino a questo giovedì c'erano ancora 20 imputati, tuttavia, è stato chiesto di chiarire la situazione di tre peruviani, il cui caso sarà studiato in un altro processo davanti alla Cassazione italiana; Questi sono l'ex dittatore Francisco Morales Bermúdez e i militari Germán Ruiz Figueroa e Martín Martínez Garay. Inoltre, c'è stato il non luogo a procedere per la morte di altri tre imputati.

I condannati

Così, la sentenza di questo venerdì è stata ratificata contro 11 uruguaiani e tre cileni .

I repressori uruguaiani sono Jorge Néstor Troccoli, Juan Carlos Blanco, José Ricardo Arab Fernández, Juan Carlos Larcebeau Aguirregaray, Pedro Antonio Mato Narbondo, Ricardo José Medina Blanco, Ernesto Abelino Ramas Pereira, José Sande Lima, Jorge Alberto Silveira Quesada, Ernesto Soca e Gilberto Vazquez Bissio.

Troccoli, un militare di 74 anni, è l'unico ad essere stato presente al processo - anche se non si è presentato all'udienza di oggi - da quando vive in Italia, dopo essere fuggito dalla Giustizia uruguaiana nel 2007.

Intanto i cileni sono Pedro Espinoza, ex membro del Direttorato dell'Intelligence Nazionale (DINA), la polizia segreta di Pinochet; Carlos Luco Astroz, ex funzionario della Polizia Investigativa; e il militare Daniel Aguirre Mora.

Questa sentenza definitiva è arrivata dopo 23 anni di processo, iniziato quando il dittatore cileno Augusto Pinochet fu arrestato a Londra per ordine del giudice spagnolo Baltasar Garzón e, poi, il procuratore di Roma Giancarlo Capaldo ha aperto le sue indagini sulle possibili vittime italiane delle dittature sudamericane.

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