Escalation in Europa. Lettera aperta di IALANA alla Farnesina

IALANA, l''Associazione Internazionale degli Avvocati contro le Armi Nucleari' ha inviato una lettera al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio invitandolo a promuovere nelle sedi internazionali, in particolare all'OSCE, una soluzione pacifica alle tensioni tra USA/NATO e Russia sull'Ucraina, dal momento che si tratta di entità provviste di armi nucleari. Tali armi sono già presenti sul territorio italiano potrebbe essere obiettivo dei nuclear strike russi

Onorevole Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, ministero.affariesteri@cert.esteri.it

L’Associazione Internazionale Degli Avvocati contro le armi nucleari come altri cittadini in Italia e in Europa sono molto preoccupati dall’attuale crisi tra la Federazione Russia da una parte e l’Ucraina ed alcuni Stati dell’Europa della NATO dall’altra.

Non è possibile indicare con certezza il responsabile in questo conflitto ma riteniamo comunque che la Nato, di cui l’Italia fa parte, al suo summit del 14-6-2021 ha riconfermato la sua Agenda 2030 che intende perfezionare la sua politica di deterrenza nucleare. Dall’Agenda si può evincere una politica dell’allargamento della alleanza verso Est che pare proprio essere alla base dell’attuale controversia e delle minacciose manovre delle truppe della Federazione Russa al confine est dell’Ucraina.

Un’escalation armata in Europa dev’essere evitata con ogni mezzo pacifico a disposizione secondo gli obblighi del diritto internazionale soprattutto in considerazione del fatto che a fronteggiarsi sono Stati dotati di arsenali nucleari dislocati anche sul territorio italiano (Ghedi e Aviano). Quest’ultima circostanza è estremamente preoccupante poiché fa sì che le basi italiane siano tra gli obbiettivi dei nuclear strike russi e, d’altra parte, potrebbero implicare la partecipazione attiva di personale militare italiano in bombardamenti con armi nucleari che sono contrari al diritto internazionale in ogni circostanza.

Secondo l’opinione dei sottoscritti è quindi opportuno e auspicabile che l’Italia, in ambito dell’art. 26 della Convenzione relativa alla conciliazione e all'arbitrato nel quadro della OSCE del 15. 12.1992 promuova con assoluta urgenza una richiesta per una procedura, presso la Corte OSCE di Ginevra, o in altra opportuna sede, per trovare una soluzione pacifica alla controversia che ormai da mesi tende a inasprirsi.

Per eventuali approfondimenti siamo a Sua completa diposizione.

Roma/Firenze 14.2.2022

Joachim Lau e Claudio Giangiacomo

Le più recenti da OP-ED

On Fire

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pino Arlacchi - Le 3 ipotesi sulla matrice della strage di Mosca

di Pino Arlacchi   Le reazioni alla strage di Mosca sono, com’è ovvio, le più diverse e sono determinate dall’andamento di una guerra in corso. Siccome ci sono pochi dubbi...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa