Andrea Zhok - Le patrimonialità dei miliardari (Forbes) e le 5 priorità della nostra agenda mediatica

23 Marzo 2023 09:00 Andrea Zhok

Oggi nel mondo ci sono circa 3.000 miliardari, su 8 miliardi di abitanti. Sono lo 0,00003% della popolazione.

Di questi un terzo circa sono negli USA, un po' meno di un altro terzo in Europa.

Negli ultimi 2 anni per ogni dollaro di aumento in disponibilità del 90% meno abbiente nel mondo, un rappresentante di questo 0,00003% ha guadagnato in media 1,7 milioni di dollari.

Nell'immagine sotto si vede lo sviluppo delle patrimonialità nette dei miliardari nominati da Forbes dal 1987 al 2021.




Due cose saltano all'occhio.

La prima è che la curva ha un andamento tipicamente esponenziale, secondo la regola per cui maggiori disponibilità di capitale consentono di accedere a quantità ulteriormente crescenti di capitale.

La seconda è che dopo ogni crisi (2008, 2019) il rimbalzo è sempre più che compensativo (le crisi colpiscono sempre di più i più deboli, operando una redistribuzione verso l'alto).

A scanso di equivoci, per evitare lo stantio argomento dell'invidia sociale, il punto non è il consumo dei ricchi, per quanto "vistoso" ("conspicuous" nella terminologia di Veblen).

Il punto è che il denaro in ingenti quantità si traduce senza mediazioni in Potere, e che in presenza di simili forbici reddituali parlare di democrazia, ovunque ciò sia pertinente, non può che essere una favola della buonanotte.
Spiace dover rievocare termini desueti, ma il mondo contemporaneo è sempre di più rappresentato plasticamente dall'alleanza ferrea tra plutocrazia e tecnocrazia.

Inutile dire che da ciò discendono con chiarezza le urgenze di cui si occupa la nostra agenda politica e mediatica:

1) Dare dei bamboccioni ai contestatori francesi perché la pensione vogliono vederla e non solo, come in Italia, sentirne parlare.

2) Implementare una flat tax (con supercazzola annessa su quanto in fin dei conti sia progressiva).

3) Riversare soldi per armare la proverbiale democrazia ucraina mentre ci si lamenta della coperta perennemente corta per sanità e istruzione.

4) Sderenare i bilanci pubblici per salvare l'ennesimo istituto finanziario "too big to fail".

5) Lottare per il diritto umano di ogni abbiente di comprarsi un bambino su ordinazione.

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