Teheran conferma gli accordi petroliferi da 40 miliardi con la Russia

07 Ottobre 2022 16:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Lo scorso agosto sembrava che i negoziati sul nucleare iraniani fossero in dirittura d’arrivo, al punto che l’Unione Europea considerava “ragionevole” la risposta di Teheran alle proposte del blocco. Gli Usa hanno poi frenato gli entusiasmi, avvertendo che fosse "improbabile" un accordo a breve termine. Le trattative così sono proseguite verso il ristagno, per non dire la palude, in quanto l’Ue con le proteste in corso in Iran, ha il pretesto per non fare passi avanti.

C’è un altro punto.

Iran e Russia lo scorso luglio avevano tracciato le linee guida per un accordo da 40 miliardi di dollari per l’estrazione di gas e petrolio. In quello stesso periodo Washington assicurò che il mondo intero avesse bisogno del petrolio iraniano. Lo sa pure l’Europa che agognava il ripristino dell’accordo sul nucleare iraniano visti i blocchi alla Russia per usufruire del petrolio di Teheran. Washington non vuole, l’Europa obbedisce e si suicida. Si deve morire per Washington rinunciando ad ogni alternativa possibile. Ecco, quindi, le motivazioni che hanno fomentato le proteste in Iran: dare il pretesto per dipingere il paese persiano come una “dittatura” con la quale non si deve sottoscrivere nessun accordo.

Proprio oggi, il viceministro dell'energia iraniano Ahmad Asadzadeh ha dichiarato a Sputnik che l'Iran spera di espandere la cooperazione energetica con la Russia, anticipando la firma di accordi bilaterali su petrolio e gas entro i prossimi sei mesi.

"Nel corso degli ultimi negoziati tra Russia e Iran siamo riusciti a compiere progressi sulla questione della realizzazione dei memorandum con Gazprom. Spero che riusciremo a concludere diversi accordi nei prossimi sei mesi", ha affermato Asadzadeh, in dichiarazioni rilanciate anche da Al Mayadeen,

Asadzadeh ha espresso la speranza che le condizioni attuali del mercato energetico accelerino "una maggiore coesione russo-iraniana nello sviluppo di progetti congiunti nei settori petrolifero, del gas e petrolchimico".

Ad agosto, i piani per un accordo di scambio di gas tra la National Iranian Gas Company e la Russia sono stati confermati dal ministro del petrolio iraniano Javad Owji, che aveva ribadito: "L'accordo di scambio di gas con la Russia sarà firmato nel prossimo futuro a Mosca tra la National Iranian Gas Società e società russe; Si sono svolte anche trattative per lo scambio di prodotti petroliferi; l'Iran ha molte capacità nel campo dei trasporti marittimi, ferroviari e terrestri per lo sviluppo dello swap".

Una riunione della commissione russo-iraniana per il commercio e la cooperazione economica si terrà a novembre, secondo un testo elaborato dal Cremlino in seguito al vertice SCO di Samarcanda.

"Esiste una commissione permanente russo-iraniana per il commercio e la cooperazione economica (copresidente russo - Alexander Novak). Il suo prossimo incontro si terrà a novembre di quest'anno", si precisa ancora nel testo, nel quale si evidenzia che il commercio tra i due paesi nel 2021 è aumentato dell'81,4% a 4,1 miliardi di dollari e ha superato i 3 miliardi di dollari nel periodo gennaio-agosto.

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