Semplicemente sbalorditivo il ruolo dei media di fronte al fallito colpo di stato anti-Erdogan. Per ore, nel silenzio totale delle cancellerie occidentali e nella verosimile convinzione che il golpe fosse stato autorizzato dagli USA sostanzialmente si schieravano - anche dando la parola ad ascari dell’imperialismo USA come Carlo Panella - con i militari, spacciando la leggenda delle Forze Armate turche da sempre “garanti della laicità dello Stato”. Poi, alle 01,29 dopo il comunicato di Obama (al quale si è subito accodata la Merkel) sul “sostegno al governo turco democraticamente eletto” e il conseguente dietrofront dell’aereo di Erdogan in rotta verso Londra, tutto magicamente si è trasformato. Le poche centinaia di persone a Istanbul che fino a quel momento “inneggiavano ai militari golpisti” sono diventati “sostenitori di Erdogan” e i militari sono diventati “golpisti”.
Chissà ora che ci racconteranno i media davanti alla repressione e la conseguente mattanza (finora 200 morti) che si prospetta in Turchia e che certamente colpirà anche la popolazione che era scesa in piazza a festeggiare, incautamente, la fine di Erdogan.
Francesco Santoianni
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