Austria, scandalo Strache. Ma esattamente cosa c’entrano i “russi”?


Non è certo per “riabilitare” personaggi come Heinz-Christian Strache (leader del “sovranista” Partito della Libertà Austriaco, ora dimessosi dalla carica di vicecancelliere) o per unirci al farneticante coro di chi ci vede dietro un remake del presunto “omicidio” del leader dell’ultradestra austriaca Jörg Haider; ma il video (vecchio di tre anni e diffuso oggi, proprio a ridosso delle elezioni europee) nel quale Strache si abbandona a losche promesse con una tizia - che si spacciava come Aljona Makarowa, “nipote di un oligarca russa” - suscita qualche dubbio e molte domande. Domande che, invece non si pongono tutti i media mainstream. A cominciare da “Il Fatto Quotidiano” (solitamente attento su presunti scandali mediatici) con il suo articolo “Austria, legami tra ultradestra di governo e russi su media e appalti: tutto in video.”


Intanto, cosa c’entrano i “russi”? Dell’avvenente, sedicente, Aljona Makarowa non si sa nulla; fosse stata al soldo di qualche oligarca russo o del Cremlino, state pur certi che – verosimilmente, dopo tre anni di indagini - ve lo avrebbero già “documentato”. Un’altra questione riguarda la durata del video: sette ore. Ma i due giornali tedeschi (Süddeutsche Zeitung e Spiegel, il primo vicino alla CDU ed il secondo vicino al SPD) che lo hanno comprato (a loro dire, senza sapere chi lo ha girato) mostrano solo qualche minuto di filmato. Intendiamoci. Sicuramente, anche la visione dell’intero video documenterebbe i loschi intenti di Strache (che si è dimesso ammettendo soltanto che, essendo ubriaco, aveva promesso l’impossibile) ma estrapolare una breve dichiarazione senza dir nulla del contesto nella quale è stata espressa rischia di riproporre il Calvario al quale fu sottoposto sui social un esponente del PD per la sua, ormai celebre, frase “abbiamo una banca”. Calvario pienamente meritato, alla luce degli innegabili intrallazzi con le banche che hanno costellato le politiche del PD.


Sarebbe stato il caso, quindi, davanti al video con Strache, domandarsi quali “favori” avrebbe fatto il suo governo al Cremlino. Nessuno. Neanche la revoca delle sanzioni imposte alla Russia dall’Unione Europea quando l’Austria la presiedeva. “Sovranisti di cartone” questi del Partito della Libertà Austriaco, al pari della Lega di Salvini, completamente proni all’imperialismo USA anche davanti al divieto imposto all’Italia da Trump di non importare petrolio iraniano. Forse, sarebbe questo da denunciare a proposito del “pericolo sovranista” che minaccia l’Europa, unico refrain di questa campagna elettorale.


A proposito di campagna elettorale e di tentativi stranieri per influenzarla. Date una occhiata qui sotto al video di Avaaz che sta impazzando sul web. Avesse fatto qualcosa del genere un “emissario del Cremlino”, la NATO avrebbe già bombardato Mosca.


Francesco Santoianni



Le più recenti da I media alla guerra

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa