Davide Bistrot, morto nel sonno a 18 anni. Procura apre inchiesta per escludere correlazione con il vaccino

15 Luglio 2021 15:00 Francesco Santoianni

Morti improvvise: ogni anno in Italia 70.000 decessi per cause imprevedibili, per lo più infarti e aneurismi che, inaspettatamente, si manifestano in persone apparentemente in buona salute; e sembrerebbe che il numero di queste morti improvvise abbia conosciuto un significativo aumento negli ultimi mesi. Usiamo il condizionale poiché, essendo stato sciolto nel 2016 il Centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza dell’Iss, (indovinate da chi), oggi si brancola nel buio.

Così come, non esistendo in Italia un sistema di farmacovigilanza attiva, (al punto da far nascere questa lodevole iniziativa) restano non segnalati il manifestarsi di numerosi casi di effetti avversi post vaccino, che pure sono ufficialmente numerosi, e che potrebbero annunciare esiti gravissimi (ad esempio ls trombosi cerebrale – vedi Astrazeneca – solitamente preceduta da chiari sintomi). Effetti avversi, di certo, molto più numerosi di quelli manifestatisi in passato per altri vaccini ma che oggi, - essendo vissuto il vaccino anti-Covid quasi come un rito di iniziazione per rientrare nella “vita normale” – vengono considerati da chi li subisce come assolutamente “normali” e che di certo non fanno “notizia”.

Ha fatto “notizia” la morte improvvisa avvenuta ieri di un ragazzo di 18 anni, Davide Bristot, in quanto stella nascente della pallavolo italiana e figlio di un noto giocatore del passato. Davide è stato trovato privo di vita a letto dalla madre, preoccupata di non vederlo alzato. La sera prima del decesso il diciottenne era andato in ospedale a Belluno a farsi visitare dopo aver accusato un forte dolore alla testa. Il giovane sarebbe stato visitato e rimandato a casa al termine di una serie di esami clinici e alla somministrazione di una flebo. Una versione questa confermata da diversi amici e dai parenti della vittima.

Quello che è incredibile è che a parte il Gazzettino e il Mattino di Padova gli altri giornali non reputino importante la notizia che il ragazzo si sia sottoposto a vaccino. Il Gazzettino riporta anche la notizia che il sostituto procuratore Alberto Primavera ha aperto un fascicolo per indagare la correlazione con il vaccino.

Certo, la vaccinazione era avvenuta il 17 giugno ed è possibile che l’autopsia escluda ogni correlazione, ma fa davvero rabbia che quasi nessuno dei tanti articoli sulla morte di questo ragazzo si sia degnato di segnalare la sua precedente vaccinazione. E pensare che, ancora oggi, qualunque morto risultato, prima o dopo il decesso, positivo al tampone, viene classificato - e sbandierato sui giornali - come “morto per Covid”.

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