E se a fare "apologia del terrorismo" fossero stati i media non allineati?


Ieri vi abbiamo chiesto di immaginare che cosa sarebbe accaduto al mondo se invece che russo l'ambasciatore assassinato in modo vile in Turchia fosse stato statunitense.

Oggi vi chiediamo di fare con noi un nuovo esperimento.

Leggete con attenzione questi tre commenti da parte di tre organi di propaganda della Nato e della Nato del Golfo a commento della notizia.



1) La giornalista di punta della CNN, Clarissa Ward, arriva indirettamente a giustificare l'attentato sostenendo come questo sia l'effetto dell'aggressione russa in Siria e, secondo la giornalista, le immagini dei civili che starebbero soffrendo gli attacchi delle truppe siriane e i bombardamenti dell'aviazione russa ad Aleppo est hanno un impatto molto forte non solo tra i siriani e i turchi, ma in tutti i musulmani del mondo. La corrispondente della CNN presenta l'attentato come un “atto di vendetta” per la “smisurata” violenza russa.

2) "È più vicino alla logica che (l'omicidio) sia stato un atto umano come reazione alla barbarie russa in Siria". Lo scrive nel suo account Twitter una delle giornaliste più importanti e membro del consiglio di amministrazione del catena di notizie del Qatar Al-Jazeera, Elham Bader.

3) Ancora peggio ha fatto il NY Daily News che scrive addirittura: "Come uomo di Vladimir Putin in Turchia, Karlov era il volto pubblico dei crimini di guerra di quel dittatore assassino. Andrei Karlov è l'incarnazione umana delle politiche che uccidono bambini, che inviano aerei da combattimento a distruggere un'intera città, che aiutano il pazzo siriano Bashar al-Assad nella sua campagna che ha ucciso centinaia di migliaia di persone, e persino ordina attacchi contro gli operatori umanitari delle Nazioni Unite. Così io non sto versando lacrime per Andrei Karlov. Francamente, mi sorprende che il suo omicidio non sia avvenuto mesi fa.”.

Ora torniamo all'esperimento iniziale - senza voler appositamente commentare la serie di fake news riportate dai tre organi di propaganda - e immaginate che a scrivere le stesse identiche cose, ma verso l'ipotetico ambasciatore nord-americano ucciso, fossero stati quei media non allineati che le corporazioni dell'informazione vorrebbero, neanche troppo velatamente, oggi censurare. Che cosa sarebbe accaduto? Quanto sarebbe passato prima della richiesta di chiusura per “hate speech” e “apologia del terrorismo”?

P.s. La madre di tutte le bufale sulla Siria è stata smascherata con la liberazione di Aleppo: i ribelli che sostiene l'occidente non sono “moderati”, ma esattamente uguali ad Al Nusra, anzi sono Al-Nusra. Colpiti e affondati, le corporazioni delle fake news passano ormai all'apologia del terrorismo. Del resto, un'anticipazione l'avevamo avuta. Era il 2012 e l'allora ministro degli esteri francese Fabius chiedeva insieme a Hollande agli europei di togliere l'embargo alle armi per i “moderati”. Al minuto 2.27 del video qui sotto, ascoltate il buon Fabius che a Marrakesh in dichiarava testuale: "Al Nusra in Siria fa un buon lavoro contro Assad in Siria e dunque è molto difficile sconfessarli". Nulla di nuovo, quindi, solo qualche maschera mediatica che crolla.



Alessandro Bianchi

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