"I più grandi trafficanti di droga sono figure influenti della famiglia Al Saud, che utilizzano la loro immunità per introdurre e distribuire la droga", ha scritto in un Tweet l'attivista.

Inoltre, ha sottolineato che ci sono lamentabili statistiche mascoste per quanto riguarda l'uso della droga nelle scuole, nelle università, nelle forze armate, nelle città e nei paesi in tutto il paese arabo.

In questo contesto, ha accusato direttamente il principe ereditario Nayef bin Mohamad, che come ministro degli interni del paese, non solo è a conoscenza di queste attività, ma si arricchisce anche con queste.

Mujtahid ha sostenuto anche di aver accesso a documenti su coloro che sono coinvolti nel traffico di droga su larga scala, che sono parte dell'ambiente principe ereditario.



Infine, ha ricordato che quando suo padre, Nayef bin Abdulaziz Al Saud, era vivo, lo stesso Mohamad bin Nayef lo ammise, almeno due volte, è stato in una clinica in Europa per disintossicarsi.

La polizia libanese ha arrestato nel mese di ottobre 2015 il principe saudita Walid bin Abdel Mohsen bin Abdulaziz Al Saud, 35 anni, quando ha cercato di portare due tonnellate di droga in Arabia Saudita.