Strage di treni in Puglia, quando l'errore umano si chiama neo-liberismo


Secondo il CNR a causare la strage ferroroviaria in Puglia "è stata la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria". Sono le parole di Stefania Gnesi, ricercatrice dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "A. Faedo" del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr).
Come scriveva correttamente Giorgio Cremaschi ieri:

Tutte queste ragioni ed altre ancora alla fine risalgono ad un'unica semplice causa: i tagli al trasporto pubblico ferroviario a favore del profitto sulle tratte più redditizie e delle privatizzazioni. Così il nostro paese, che nel trasporto ferroviario negli anni 70 e 80 del secolo scorso era diventato il più sicuro, ora sta diventando uno dei più pericolosi d'Europa . E la UE vorrebbe che ancora più tagliassimo sul trasporto pubblico.
Questi sono i ragionamenti semplici e brutali che dovrebbero essere fatti di fronte ai nuovi poveri morti. Invece si parla di errore umano, di accertamento delle responsabilità e soprattutto di evitare troppo facili semplificazioni, perché la realtà è complessa. MA ALMENO TACETE MASCALZONI!

La tragedia è colpa dell'errore umano, il più tremendo che si può commettere, e si chiama neo-liberismo, che ha le sue brutali leggi fatte di austerità, tagli e mancanza di servizi per le parti meno abbienti della popolazione.

Intanto dopo aver rilasciato la sorprendente dichiarazione "Una cosa è certa: «uno dei due treni è di troppo, non doveva essere lì", il direttore generale dell'azienda privata che controllava la tratta, Massimo Nitti, ha annunciato l'apertura di un'indagine interna. Che finirà con la solita accusa al macchinista. Del Rio, ministro dei trasporti del governo delle grandi opere inutili, riferirà oggi in Aula sulla situazione. Cercheranno di lasciare che il ricordo di questa tragedia diventi sempre minore con il passare del tempo, non lasciate che venga tutto bollato come "errore umano", in questa strage ferroviaria c'è il senso profondo del declino del nostro paese.

P.s. Scriveva il Mattino nel 2014 parole molto attuali da leggere e rileggere oggi.

La Leopolda è un’ex stazione ferroviaria. Lì ieri Debora Serracchiani, che coordina il tavolo trasporti, ha detto che in Italia bisogna investire soprattutto in ferrovie e «soprattutto al Sud». In effetti tra Sblocca Italia e legge di Stabilità ci sono quasi 5 miliardi di risorse fresche per le ferrovie (4.859 milioni), però con questa ripartizione territoriale: 4.799 da Firenze in su e 60 milioni a Sud di Firenze. Per chi ama le percentuali, il rapporto è 98,8% a 1,2%. È possibile immaginare qualcosa di più squilibrato? Forse la Serracchiani, che vive a Udine, per Sud intende il vicino Sud Tirolo perché di Mezzogiorno, negli ultimi provvedimenti del governo, ce ne è davvero poco, mentre per due volte a distanza di un mese si è finanziato per il Tunnel ferroviario del Brennero.

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