L'Arabia Saudita acquisterà 7 miliardi di dollari in munizioni di precisione dagli Stati Uniti


Riyadh ha accettato di acquistare munizioni di precisione dagli appaltatori della difesa degli Stati Uniti, secondo quanto rivelato mercoledì da fonti a conoscenza dell'argomento, un controverso accordo dato che precedenti vendite di armi statunitensi hanno contribuito alla morte di civili nell'aggressione guidata dall'Arabia Saudita contro lo Yemen.

Tra le aziende statunitensi selezionate ci sono Raytheon e Boeing. Le fonti sostengono che l'accordo è parte di un altro più ampio sulle armi, di 110 miliardi di dollari, che coincise con la visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Arabia Saudita lo scorso maggio, secondo l'agenzia di stampa britannica Reuters.

Sebbene nessuna delle compagnie abbia commentato la vendita di armi, si prevede che alcuni membri del Congresso del paese nordamericano, responsabili dell'approvazione di tali vendite, rifiutino questo accordo, dal momento che le vendite di armi al regno e ad altri paesi della regione sono diventate sempre più controverse.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti non ha nemmeno fatto commenti perché deve ancora comunicare formalmente al Congresso la vendita di munizioni di precisione.

L'ambasciatore dell'Arabia Saudita a Washington, il principe Khalid bin Salman, ha rifiutato di commentare la vendita in questione, ma ha precisato in una dichiarazione che il suo paese onorerà gli accordi firmati durante la visita di Trump.

Ha aggiunto che mentre il regno arabo ha sempre scelto gli Stati Uniti per comprare armi, "la selezione del mercato dell'Arabia Saudita rimane un'opzione e si impegna a difendere la sua sicurezza".

D'altro canto, un funzionario del governo degli Stati Uniti, che ha parlato a condizione di anonimato, ha dichiarato che l'accordo è concepito per coprire un periodo di 10 anni e che potrebbero passare anni prima che vengano effettuati i trasferimenti di armi.

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