Caso Skripal: Corbyn invita Theresa May a presentare le prove di un coinvolgimento russo

Il controverso caso riguardante l’attacco con agente nervino nei confronti dell’ex agente doppiogiochista Sergei Skripal, ha dato la stura a una nuova ondata di isteria antirussa. Quasi che gran parte del mondo occidentale non aspetta null’altro per dare il via a una nuova serie di attacchi ingiustificati e provocazioni. Con l’obiettivo di far apparire Mosca come un pericolo per la pace mondiale. Mentre a Washington falchi e guerrafondai scalano il vertice dell’amministrazione Trump. Come confermano le ‘promozioni’ di Mike Pompeo e Gina Haspel. Rispettivamente nominati a Segretario di Stato e Direttrice della CIA.

Tornado però al Regno Unito, vediamo il primo ministro conservatore, Theresa May, caricare a testa bassa la Russia. A tal proposito è intervenuto il segretario del Partito Laburista, Jeremy Corbyn, che ha invitato la May a intavolare un «robusto dialogo» con la Russia, piuttosto che un taglio netto di ogni rapporto.

«L'attacco a Salisbury è stato un terribile atto di violenza», ha spiegato Corbyn, «l’agente nervino è abominevole. Ma la nostra risposta come paese dev’essere guidata dallo Stato di diritto, dal sostegno degli accordi internazionali e i diritti umani. È essenziale che il governo lavori con l'ONU».

Parole pronunciate dopo che il leader laburista aveva sfidato Theresa May a presentare prove delle gravi accuse lanciate nei confronti di Mosca e del presidente Vladimir Putin. Corbyn ha inoltre preso di mira il ministro degli Esteri del Regno Unito, Boris Johnson: «Non ho capito una parola del segretario degli esteri, ma il suo comportamento umilia il suo ufficio. È in momenti come questi che comprendono l'importanza di una forte diplomazia».

Spiegando poi che il Regno Unito dovrebbe impegnarsi «non solo per la sicurezza a lungo termine, ma per garantire un mondo privo di armi chimiche». A tal proposito il governo di Londra dovrebbe lavorare a stretto contatto con l'OPCW. L’organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche con sede a L’Aia.

Organizzazione a cui ha fatto riferimento anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, quando ha osservato che in merito alle gravi accuse formulate nei confronti della Russia, il governo inglese avrebbe dovuto, in conformità con la Convenzione sulle armi chimiche, inviare una richiesta ufficiale al paese di cui sospettava.

Lavrov ha infine ribadito che Mosca non avrebbe avuto alcun motivo per avvelenare l’ex colonnello del GRU Sergei Skripal. Londra può dire lo stesso?

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