Le attività segrete dei bio-laboratori statunitensi preoccupano molto la Russia. Mosca non nasconde che vorrebbe una maggiore trasparenza e che gli Stati Uniti mettano fine a queste attività nei pressi dei suoi confini.
Lo sviluppo di armi biologiche in tutto il mondo dovrebbe essere vietato proprio come i test sulle armi nucleari, ha dichiarato a tal proposito in un’intervista all’agenzia Tass Armais Kamalov, membro dell'Accademia delle Scienze Russa.
"Ci sono molti laboratori, che sono finanziati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Non è un segreto che si trovino in Georgia, Armenia e in altre repubbliche. È sorprendente che l'accesso a tali laboratori sia vietato, e non capiamo le attività che vengono svolte in questi laboratori. Possiamo solo immaginare. Ecco perché, credo che lo sviluppo di virus geneticamente modificati come armi biologiche dovrebbe essere soggetto allo stesso divieto mondiale dei test sulle armi nucleari", ha affermato Kamalov.
Lo scienziato, che è stato co-presidente russo presso l'International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) per diversi anni, ha notato che i medici comprendono ciò che l'umanità potrebbe affrontare in futuro. "La cooperazione tra medici è importante. Questo perché i medici come nessun altro capiscono dove potrebbero portare i disastri causati dall'uomo, biologici e militari, e cosa potrebbe affrontare l'umanità. Dovremmo lanciare l'allarme e, in una certa misura, essere quelli che devono impedire l'uso di tali tecnologie”, conclude l’esperto.
Quella di Kamalov non è la prima richiesta di chiarezza agli Stati Uniti circa le attività condotte nei laboratori biologici all’estero. In precedenza il Servizio federale per la sorveglianza sulla protezione dei diritti dei consumatori e il benessere umano aveva affermato che diversi laboratori biologici negli stati post-sovietici sono stati costruiti o modernizzati grazie ai finanziamenti del Pentagono. Si trovano in Azerbaigian, Armenia, Georgia, Kazakistan, Uzbekistan e Ucraina.
I dubbi riguardo le attività poco chiare di questi laboratori aumentano, così come le richieste di spiegazioni agli Stati Uniti. Una simile richiesta è stata ultimamente avanzata anche dalla Cina, evidentemente preoccupata, come la Russia dalle ricerche statunitensi.
Nel caso di un incidente, chiedono Mosca e Pechino, cosa succederebbe?
Proviamo a ribaltare la situazione: immaginiamo per assurdo un laboratorio biologico dove si conducono ricerche per lo sviluppo di nuove armi biologiche, piazzato da Russia o Cina in Messico, al confine con gli Stati Uniti. Washington tollererebbe tali attività?
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