Le nuove fake news sui casi Litvinenko e Skripal servono a coprire il fallimento Nato in Afghanistan

23 Settembre 2021 18:20 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Una nuova ondata di fake news si abbatte sulla Russia, riguardo i presunti avvelenamenti delle ex spie Alexander Litvinenko e Sergey Skripal in Gran Bretagna. Una campagna che sarebbe stata pensata e portata avanti per per distogliere l'attenzione dai fallimenti dell'Occidente, suggerisce il capo dell’intelligence estera di Mosca.

Sergey Naryshkin, responsabile dell'agenzia SVR, ha affermato che che la tempistica delle ultime accuse, arrivate quasi in contemporanea nella giornata di martedì, destano più di un sospetto. “Secondo me, questo è un tentativo di insabbiamento, accumulando bugie su bugie”, il commento di Naryshkin.

"Alla luce dei recenti eventi in Afghanistan, è anche probabilmente parte di un tentativo di distrarre il pubblico dalla vergognosa fuga delle truppe statunitensi e dei loro alleati, incluso il Regno Unito", ha aggiunto Naryshkin. "Distrae l'opinione pubblica dal fatto che, al momento, la NATO non è in grado di mantenere la sicurezza in una regione del mondo o nell'altra".

La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha stabilito martedì che la Russia è dietro la morte di Litvinenko a Londra nel 2006. Gli investigatori affermano che è stato avvelenato con un raro isotopo radioattivo, il polonio-210, che sarebbe stato infilato nel suo tè durante una riunione nella capitale britannica.

Però la sentenza parla solo di indizi e mancata collaborazione alle indagini da parte della Russia. Insomma, una sentenza debole e assurda che da Mosca è stata bollata come “stupida” e che rischia di far perdere credibilità alla Corte di Strasburgo.

Litvinenko era un ex gente della sicurezza, che ha disertato nel Regno Unito nel 2000, Precedentemente aveva gestito agenti nella Cecenia dilaniata dalla guerra durante il sanguinoso conflitto nella regione.

La CEDU sostiene che dietro l'incidente ci fossero due cittadini russi e ha concluso che i due hanno ”agito come agenti dello Stato russo". Mosca ha costantemente negato le accuse e, rispondendo alla dichiarazione, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov le ha definite "infondate" e ha affermato che ai giudici non sono state presentate prove concrete.

Sempre nella giornata di martedì, la polizia britannica ha anche annunciato di aver accusato un terzo cittadino russo di aver presumibilmente tentato di avvelenare Skripal, un altro ex ufficiale dei servizi segreti, a Salisbury nel 2016. Le autorità hanno già accusato due uomini, che indicano come agenti russi, di aver contaminato con l’agente nervino Novichok la porta d’ingresso della casa di Skripal.

Anche in questo caso la Russia ha categoricamente negato qualsiasi coinvolgimento. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha affermato che "è passato molto tempo da quando ci siamo occupati di questo argomento e non sono sicura del motivo per cui sta riemergendo ora", sostenendo che le accuse sono state progettate per aumentare la pressione su Mosca e "complicare le nostre relazioni bilaterali”.

Oltre al già citato disastro di USA e vassalli NATO in Afghanistan, le nuove accuse arrivano il giorno successivo alle elezioni per la Duma in Russia, dove il partito di governo Russia Unita ha ottenuto una nuova grande vittoria confermando una maggioranza di 2/3 in Parlamento e che registrano la grande avanzata dei comunisti.

Il Partito Comunista raggiunge il 20% dei voti, aggiunge 15 seggi rispetto all’ultima tornata elettorale, e in diversi collegi e regioni i suoi candidati riescono a sopravanzare quelli di Russia Unita.
Flop totale invece per i partiti liberali e filo-occidentali.

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