Il Golan siriano si infiamma. Scontri con il regime di occupazione israeliano per la costruzione turbine eoliche

Non solo in Cisgiordania, le truppe di occupazione israeliana continuano a commettere crimini, nel silenzio dei media e dei governi occidentali, anche nel Golan siriano occupato.

Le truppe d'assalto israeliane hanno represso martedì centinaia di residenti che si erano riuniti per protestare contro la costruzione di un progetto che prevede l’istallazione di turbine eoliche su un territorio di oltre 1.000 acri depredato ai legittimi proprietari siriani.



I manifestanti si sono nuovamente riuniti questa mattina, ed hanno dovuto affrontare nuovamente i gas lacrimogeni delle truppe israeliane.

L'esercito israeliano ha dispiegato ingenti rinforzi e chiuso tutte le strade che conducono alla zona di Hafayer, dove verranno costruite le turbine eoliche.

I siriani drusi delle città di Majdal Shams, Masade e Ein Qiniyye hanno guidato la manifestazione per difendere i loro terreni agricoli, bruciando pneumatici per chiudere le strade e affrontare la polizia israeliana.


"Oggi sono entrati nelle terre delle alture del Golan con la forza, contro la volontà del popolo, anche quando ci siamo legalmente opposti", ha dichiarato un rappresentante delle proteste Salman Awad ad Al-Araby Al-Jadeed, confermando che ci sono stati diversi feriti tra i manifestanti.

Awad ha aggiunto che “la maggior parte dei residenti del Golan, che sono 27.000, rifiuta il progetto, ad eccezione di poche persone”.

“Per costruire le turbine [eoliche] dovranno passare sui nostri cadaveri”, ha sottolineato. "Attualmente, ci sono 184 agricoltori, oltre a cinque associazioni agricole... Preserveremo la nostra terra e non abbandoneremo la nostra Siria", ha detto ad Al-Araby Al-Jadeed Emile Masoud, residente nel Golan.

Durante la guerra dei sei giorni del 1967, Israele occupò una vasta area delle alture del Golan e la annesse quattro anni dopo. Nel 2019, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump firmò un decreto che riconosce la "sovranità" israeliana sul Golan siriano, una mossa ampiamente respinta dalla comunità internazionale.

Gli insediamenti ebraici nella Cisgiordania palestinese occupata, a Gerusalemme est e nelle alture del Golan siriano sono ugualmente illegali secondo il diritto internazionale.

Nel 2021, Tel Aviv ha annunciato l'intenzione di raddoppiare il numero di insediamenti illegali nel Golan, in diretta violazione di una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiedeva il completo ritiro israeliano dal territorio siriano occupato.

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