Siria, lettera P. Elias al Papa: Da uomo orgoglioso di Assange, da sacerdote provo vergogna per l’inerzia della Chiesa

Alla soglia dei 91 anni, il sacerdote siriano Padre Elias Zahlawi, sacerdote cattolico della Chiesa di Nostra Signora di Damasco, nonostante le numerose lettere scritte ai vari pontefici, da Benedetto XVI e Francesco, senza avere mai una risposta, per spronarli a non essere inerti di fronte alla sciagura della guerra e delle sanzioni promosse dall’occidente contro il suo paese, prosegue con le sue missive di denuncia. Il sacerdote, come lui afferma, è spronato dalla lotta del popolo siriano contro la guerra per procura imposta in primis dall’occidente, dalle sanzioni e in ultimo dal terremoto.

C’è un altro fattore ha spinto Padre Elias in occasione della Festa di San Pietro e Paolo a scrivere a Papa Francesco. La visione di un documentario su Julian Assange, un uomo che sta conducendo una battaglia per la libertà di informazione e non solo, il quale pur combattendo contro quello che definisce l'inferno sulla Terra come gli Stati Uniti d'America, mostra un coraggio che, secondo Padre Elias, la Chiesa dovrebbe imitare.

Segue la Lettera gentilmente tradotta da Nora Hoppe.

SUA SANTITÀ,

Mi permetta, come sacerdote cattolico arabo della Siria, di disturbarla ancora una volta, e forse per l'ultima volta: a 91 anni, bisogna aspettarsi di "partire" da un momento all'altro.

Eppure le orribili condizioni imposte a quasi tutta la popolazione siriana a causa di questa guerra infernale e assolutamente ingiusta contro il mio Paese, che dura da più di dodici anni, continuano solo a spronarmi.

Ma la Sua assolutamente incomprensibile inerzia come Rappresentante di Gesù Cristo sulla terra, specialmente durante il terremoto del 6/02/2023, così come il silenzio di tutte le Chiese in Occidente, mi hanno finalmente convinto della vacuità di qualsiasi speranza di liberazione per questa Chiesa, rispetto alla presa apparentemente totale esercitata su di essa da queste Potenze della Morte, che sono gli Stati Uniti e i loro numerosi scagnozzi, in Occidente, nel mondo arabo e musulmano, e in Israele.

Eppure, 2000 anni fa, Gesù Cristo ha tra l'altro detto bene e sinceramente:

  1. "Il mio regno non è di questo mondo" (St Jean 18/36)
  2. "Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio." (San Luca 20/25)
  3. "Chi arrossisce di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, il Figlio dell'uomo arrossirà a sua volta quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi." (San Marco 8/38)
  4. "Nessuno può servire due padroni: Non si può adorare Dio e il denaro". (San Matteo 6/24}
  5. "Sapete che coloro che sono considerati capi delle nazioni fanno sentire il loro potere. Al contrario, chi vorrà diventare grande tra voi, diventerà vostro servo e chi vorrà essere il primo tra voi, diventerà schiavo di tutti. Così il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti." (San Marco 10/42 - 45)
  6. "Beati gli costruttori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio." (San Matteo 5/9)
  7. "Il ladro viene solo per rubare, massacrare e distruggere. Io sono venuto perché le pecore abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza." (San Giovanni 10/10)

Sua Santità,

Perché Lei sembra incapace di proclamare queste parole, così semplici ma così vitali, a voce alta e chiara, in stagione e fuori stagione, di fronte a un mondo in totale disordine, ma riscattato al prezzo inestimabile del sangue di colui di cui avreste dovuto essere il rappresentante in terra, Gesù Cristo?

Che triste esito per il cristianesimo in questi tempi disastrosi e decisivi! Ma mi lasci concludere raccontandole, sempre come sacerdote cattolico, ciò che mi ha veramente costretto a scriverle, ma senza illusioni.

La sera del 03/06/2023, ho avuto l'immensa sorpresa di guardare un programma su un canale televisivo libanese, Al Mayadeen, dal titolo: "Un uomo solo contro un impero"

Si trattava della battaglia condotta per molti anni, e a quale prezzo... dal giornalista australiano Julien Assange, contro questa macchina infernale di menzogne e di morte che sono diventati gli Stati Uniti d'America, a livello mondiale.

Un uomo solo contro l'Inferno sulla Terra!

Mentre la Chiesa, con il suo silenzio e la sua inerzia, ci lascia credere di essere complice...

Le sorprenderebbe sapere, come sacerdote di Gesù Cristo, che di fronte all'onestà, al coraggio, alla tenacia, alla serenità e all'abnegazione di Julien Assange, il mio orgoglio da uomo era eguagliato solo dalla mia vergogna da sacerdote cattolico.

Sua Santità,

Mi permetti quindi di chiederla, e di chiedere a qualsiasi leader ecclesiastico, chiunque e ovunque esso sia, in tutta verità e umiltà:

Nostro Signore Gesù Cristo, che ha voluto redimere il mondo intero con il Suo Sangue, non merita forse di prendere una posizione che sia degna, per quanto piccola, del Suo Sacrificio?

Le ribadisco il mio affetto.

Padre Elias Zahlaoui

Damasco, il 29/06/2023

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