Un alto ufficiale dell’esercito russo, il tenente generale Yaroslav Moskalik, vicecapo delle operazioni dello Stato maggiore generale, è stato ucciso in un attentato con autobomba avvenuto a Balashikha, città alle porte di Mosca. Lo hanno confermato fonti ufficiali, sottolineando la gravità di un attacco che ha scosso un’area residenziale a pochi chilometri dalla capitale.
Secondo il Comitato Investigativo russo, l’ordigno esplosivo improvvisato collocato all’interno della vettura del generale era riempito con frammenti metallici, progettati per massimizzare il potenziale letale. L’agenzia di stampa TASS ha riferito che la carica esplosiva equivaleva a circa 300 grammi di tritolo, sufficienti a distruggere l’auto e danneggiare i veicoli parcheggiati nelle vicinanze.
Le immagini diffuse sul canale Telegram @balashikha_life mostrano i resti dell’auto del generale, ridotta a un rogo, e i danni provocati dall’esplosione in un parcheggio adiacente a un complesso di edifici residenziali. L’attentato, avvenuto in pieno giorno, evidenzia l’audacia dei perpetratori, che hanno agito nonostante la presenza di civili nella zona.
Quello contro Moskalik non è il primo attacco letale ai danni di un alto ufficiale russo in mesi recenti. A dicembre 2024, il tenente generale Igor Kirillov, comandante delle Forze di Difessa Radiologica, Chimica e Biologica (RChBZ), fu assassinato insieme a un suo assistente in un agguato a Mosca. In quel caso, secondo le indagini russe, i servizi segreti ucraini avrebbero piazzato un ordigno in uno scooter elettrico vicino all’ingresso di un edificio, controllandolo tramite una telecamera nascosta in un’auto parcheggiata, per innescarlo a distanza al momento opportuno.
Sebbene non vi siano ancora rivendicazioni, l’attenzione si concentra sul possibile coinvolgimento di cellule ucraine o gruppi antagonisti interni, in un momento di crescente tensione per la sicurezza nelle principali città russe. Gli attentati contro figure militari di alto rango hanno l'obiettivo di creare interrogativi sull’efficacia dei servizi di intelligence del Cremlino.
Il Ministero della Difesa russo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fonti vicine al governo parlano di una "risposta implacabile" contro i responsabili. Intanto, l’investigazione è affidata a unità specializzate nel terrorismo.
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