Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha lanciato un chiaro monito agli Stati Uniti: l’uso del dollaro come strumento di pressione geopolitica sta accelerando la sua perdita di centralità. Secondo Lavrov, gli abusi del precedente governo statunitense hanno spinto i Paesi dei BRICS e della CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici) a cercare alternative nei sistemi di pagamento internazionali, svincolandosi dalla dipendenza dal dollaro.
"Questo processo non può più essere fermato", ha dichiarato Lavrov, specificando che l’obiettivo non è fuggire dalla valuta statunitense, ma proteggersi dall’uso arbitrario che Washington fa della propria moneta per colpire governi ritenuti "inappropriati".
Il ministro ha risposto così alle minacce della Casa Bianca verso i BRICS, sottolineando l’ipocrisia di Trump: proprio lui, da ex presidente, aveva criticato Biden per aver "danneggiato irreparabilmente l’autorità del dollaro" con le sue politiche sanzionatorie.
La dedollarizzazione non è più una teoria: è già in corso.
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