"Così abbiamo capito che era israeliano"

08 Settembre 2025 15:00 Francesco Fustaneo

Di Francesco Fustaneo

La testata giornalistica “Lampedusa in 2 minuti” nella giornata del 6 settembre ha per prima, riportato la notizia e ha investigato sul ritrovamento in mare, vicino la costa di Lampedusa, di quello che sembrerebbe un residuo militare con scritte in ebraico, prontamente segnalato alle autorità dalla motopesca Andrea Doria.

Abbiamo raggiunto la sua redazione intervistando Tony Colapinto che ha seguito in prima persona la vicenda.

Colapinto, innanzitutto complimenti per lo scoop: potrebbe riassumerci cosa è accaduto a Lampedusa il 6 settembre?

Nella giornata del 6 settembre alle 14:30 circa, riceviamo la segnalazione da alcuni pescatori che seguivano le comunicazioni radio del motopeschereccio Andrea Doria. Dopo qualche minuto, abbiamo ricevuto il video e poco dopo le 15:00 abbiamo pubblicato la breaking news come notizia in aggiornamento.

Da quel momento abbiamo seguito l’evolversi della situazione seguendo le distanze sulle mappe sulle app di monitoraggio traffico marittimo e con alcuni pescatori che ci hanno supportato nel reperire informazioni via radio.

Avete anche espletato delle indagini in rete: a che ipotesi siete giunti in relazione alla natura dell’oggetto?

Si, subito ci siamo attivati per poter approfondire la notizia: in un primo momento abbiamo immediatamente cercato di individuare la lingua della scritta presente sull’oggetto e identificare il logo.

Abbiamo capito che era israeliano, tutte le nostre ricerche ci hanno portato a fonti israeliane. Incrociando le immagini, abbiamo trovato una possibile prima ipotesi, il residuo di un vettore usato per il lancio di un satellite spia israeliano lanciato martedì 2 settembre da una base a sud di Tel Aviv.

Alcuni, successivamente hanno parlato di un serbatoio di un aereo militare israeliano.

Nei giorni scorsi residenti e vacanzieri avevano avvistato strane luci e udito boati che sembravano esplosioni nei pressi dell’isola. È plausibile un nesso col ritrovamento?

È quello che si chiedono in tanti. Intorno alle 22:30/23:00 del 2 settembre molti cittadini di Lampedusa e Linosa hanno visto qualcosa che sembrava una scia luminosa di un meteorite o di un bolide e subito dopo udito tre forti boati che alcuni hanno scambiato per un terremoto. Anche in quel caso, su Lampedusa in due minuti abbiamo lanciato la notizia e sotto i nostri post abbiamo raccolto molte testimonianze. Non sappiamo se ci sia un nesso tra i due eventi, è proprio una delle risposte che ci aspettiamo dalle autorità competenti.

A distanza di 24 ore a parte la nostra, sono state davvero poche le testate giornalistiche a rilanciare la notizia: immaginiamo invece che clamore avrebbe sollevato un ritrovamento di quello che somiglia a un ordigno o pezzo di vettore con scritte in cirillico o in cinese. Non è strano questo silenzio?

Non saprei dire se la lingua sull’oggetto galleggiante possa determinare o no l’attenzione mediatica. Certo, mi risulta strano che per gli avvistamenti di trenini Starlink di Elon Musk (ormai noti a tutti) facciano ancora notizia sulle prime pagine delle maggiori testate online e un ritrovamento di un probabile pezzo di un satellite o un serbatoio dell’esercito o di un programma spaziale israeliano avvistato in acque italiane ne parlino in pochi. Questo è bizzarro, per non dire grave, se neanche più i giornalisti si pongono delle domande e pretendono delle risposte per fare chiarezza e rasserenare i cittadini in periodi tesi come questi.

È chiaro che potrebbe trattarsi anche di un oggetto vecchio trasportato dalle correnti chissà da dove, ma è proprio questa chiarezza che ci aspettiamo dalle istituzioni, sapere che hanno tutto sotto controllo.

Si è avuta qualche risposta ufficiale dalle autorità su questo ritrovamento? Istituzionalmente si è mosso qualcosa?

Fino a questo momento nessuna comunicazione ufficiale dalle autorità italiane. Il sindaco di Lampedusa e Linosa ha dichiarato che dai primi rilievi non ci sarebbero rischi e invita alla prudenza. La senatrice Dolores Bevilacqua ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiedere risposte al governo.

L’oggetto, ancora galleggiante, è costantemente monitorato da una motovedetta italiana sotto il coordinamento della capitaneria di porto di Lampedusa. Non si hanno ancora notizie su eventuali operazioni di recupero, forse si attende la visita di ispettori della Difesa, ma non abbiamo ricevuto nessuna conferma. In ogni caso si attenderanno i risultati delle prime verifiche per capire quali saranno i prossimi step.

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