Embargo armi alla Turchia. E ai "ribelli siriani"?

Colpo di scena nella guerra alla Siria. Con la stipula dell’accordo tra governo di Damasco e le milizie curde, finora intruppate nelle “FDS Forze Democratiche Siriane” (un esercito finanziato dagli USA e che vedeva la presenza di innumerevoli ex transfughi dell’ISIS e di altri tagliagole mimetizzati come “ribelli siriani”), le truppe di Damasco, con l’appoggio dell’esercito russo, si avviano a liberare il nord della Siria (il cosiddetto Rojava); tra i punti dell’accordo: ripristino della sovranità amministrativa dello Stato siriano, allontanamento di tutte le truppe straniere (turche, USA, Francia…), pieno rispetto dell’autonomia culturale che la Siria ha sempre riconosciuto alle varie etnie e comunità religiose presenti nell’area, scioglimento di tutte le milizie (incluse quelle curde).


Un accordo, che si direbbe supinamente accettato dagli USA e che sta già rintuzzando l’invasione militare turca nella Siria del Nord e che ci auguriamo precluda alla liberazione di tutta la Siria e, quindi, alla fine di una guerra che ha già provocato 400.000 morti. Un accordo che sta sgretolando la già traballante credibilità di Erdogan e – per quel che può valere – di una “sinistra antagonista” che, accecata dal mito del Rojava e dalla demonizzazione di Assad, è arrivata – nelle manifestazioni di questi ultimi giorni - a chiedere alle truppe USA (impegnatissime a proteggere i loro burattini dell’ISIS) di continuare l’occupazione del nord della Siria.


Un accordo che spiazza anche chi, di fronte all’invasione turca della Siria, si limitava a chiedere l’embargo sulla vendita di armi alla Turchia, (magari accucciandosi sotto le insegne di Fridays for future) dimenticandosi della libera vendita ai “ribelli siriani” di armi (quasi tutte finite negli arsenali dell’ISIS) permessa (insieme alla commercializzazione del petrolio siriano estratto nelle “aree liberate dai ribelli”) dalla Decisione 2013/255/PESC , parte integrale delle Sanzioni dell’Unione Europea alla Siria, rinnovate con l’assenso di tutti i governi succedutesi in Italia negli ultimi anni.

Francesco Santoianni

Le più recenti da I media alla guerra

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

I 3 momenti che sanciscono il punto di non ritorno per l'Europa

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Da sempre nella storia esistono dei passaggi storici che segnano un punto di svolta per interi popoli e per interi continenti. Sovente questi passaggi sono legati...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa