Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato un nuovo pacchetto militare per l’Ucraina: 17 sistemi Patriot in arrivo “entro pochi giorni”, forniti dagli Stati Uniti ma interamente pagati dai Paesi europei. “Noi fabbrichiamo, loro pagano”, ha dichiarato con riferimento all’accordo firmato con la NATO e presentato insieme al segretario generale Mark Rutte. Secondo Trump, gli europei invieranno inizialmente le proprie scorte al regime di Kiev, per poi acquistare nuove armi dagli USA.
Germania, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi ed Estonia parteciperanno all’operazione, che vale miliardi di dollari. Il presidente ha inoltre minacciato tariffe del 100% su Russia e partner commerciali se entro 50 giorni non si raggiungerà un accordo sul conflitto. “Siamo molto delusi da Putin”, ha detto, accusando Mosca di non aver voluto chiudere la guerra due mesi fa.
La risposta del Cremlino non si è fatta attendere. Il portavoce Dmitri Peskov ha confermato che i rifornimenti militari da parte degli Stati Uniti “non si sono mai fermati” e ha ironizzato sul fatto che “ora, a quanto pare, saranno gli europei a pagare il conto”.
Anche il deputato Leonid Slutsky (Partito Liberal-Democratico di Russia) ha commentato duramente: “Se Trump vuole davvero la pace, dovrebbe rivolgersi al regime di Kiev, non minacciare Mosca. Le proposte russe sono già sul tavolo”. Nel frattempo, i mercati russi hanno reagito in modo inatteso: l’indice MOEX ha chiuso in rialzo, segno che gli investitori puntano ancora su una soluzione negoziale.
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