Da domenica a lunedì, ora locale, l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha organizzato il ‘Summit of the Future’ nella sua sede di New York, a cui hanno partecipato più di 130 capi di Stato e di governo. Il nome del Vertice sottolinea il suo obiettivo principale: costruire un mondo migliore per le generazioni future concentrandosi sulle attuali sfide globali attraverso la lente del futuro. Il Patto per il Futuro e i suoi allegati, il Patto Digitale Globale e la Dichiarazione sulle Generazioni Future, adottati al Vertice, rappresentano un elenco di obiettivi elaborati dalla famiglia delle Nazioni Unite sulla base del più recente consenso internazionale. Essi forniscono linee guida per l'azione in aree quali la pace e la sicurezza, lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, la cooperazione digitale, i diritti umani, il genere, i giovani e le generazioni future, nonché la trasformazione della governance globale. Non si tratta solo di un documento, ma di un voto al futuro e di una promessa alle generazioni future.
Il ‘Summit of the Future’ si è tenuto in un momento in cui l'umanità si trova a un bivio, di fronte all'urgente necessità di creare consenso. Come ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, questo Vertice è cruciale perché “le sfide che dobbiamo affrontare si muovono molto più velocemente della nostra capacità di risolverle”. Attualmente, l'umanità sta affrontando prove gravi e multiple: il rischio che il Libano diventi “un'altra Gaza” è aumentato bruscamente, le condizioni meteorologiche estreme stanno colpendo il pianeta con una frequenza allarmante, il protezionismo commerciale ha scatenato un contraccolpo contro la globalizzazione e le tecnologie emergenti hanno creato una crisi per la quale non esiste un'esperienza di governance a cui attingere. In un momento di grande trasformazione del mondo, il rinnovamento e la riforma della cooperazione internazionale dovrebbero essere un primo passo decisivo. La convocazione del Vertice del futuro non è solo un'importante valutazione dell'attuale sistema di governance globale, ma anche una riflessione collettiva sulla direzione futura del mondo.
Il Patto per il futuro, adottato dal Vertice, stabilisce 56 impegni all'azione volti a “porre le basi per un ordine globale sostenibile, giusto e pacifico - per tutti i popoli e le nazioni”. Sebbene sia considerato da alcuni “non così ambizioso come originariamente previsto”, il patto dipinge comunque un quadro di ideali aspirazionali: un mondo in cui si eviti l'uso indiscriminato di armi letali e prevalgano una maggiore pace e tranquillità; un mondo in cui si pratichi il multilateralismo e in cui i Paesi in via di sviluppo abbiano maggiore voce in capitolo nelle istituzioni finanziarie internazionali; un mondo in cui si perseguano le energie rinnovabili e lo sviluppo sostenibile e si ponga un freno efficace al cambiamento climatico; un mondo in cui si garantisca la sicurezza del cyberspazio e si realizzi la cooperazione digitale globale. Questo è senza dubbio un mondo degno della lotta e della dedizione di tutta l'umanità.
Alcuni media hanno commentato che l'organismo mondiale evita il caos diplomatico al ‘Summit of the Future’. Il Patto per il Futuro, che è stato oggetto di “contrattazione” tra i rappresentanti degli Stati membri, non è un documento giuridicamente vincolante, ma riflette un consenso faticosamente conquistato in una comunità internazionale sempre più eterogenea. Questo evidenzia ancora una volta il ruolo centrale e la leadership delle Nazioni Unite negli affari globali, nonché il valore di un autentico multilateralismo nell'affrontare sfide come la crisi climatica, la disuguaglianza e altri rischi globali imprevedibili. Nell'attuale complessa situazione internazionale, gli sforzi collettivi efficaci nell'ambito delle Nazioni Unite rimangono la scelta ottimale e il massimo comune denominatore.
Entrando in una nuova era, ci troviamo di fronte all'importante domanda “che tipo di mondo dovremmo costruire e come costruirlo”. La Cina ha fornito una risposta: costruire una comunità con un futuro condiviso per l'umanità. Per quanto riguarda il ‘Summit of the Future’, la Cina ha ripetutamente espresso il suo sostegno. Al recente vertice di Pechino del Forum sulla cooperazione Cina-Africa, Cina e Africa hanno espresso un sostegno unanime all'organizzazione del Vertice del futuro da parte delle Nazioni Unite. Inoltre, la Cina ha partecipato attivamente alle consultazioni sul Patto per il futuro, concentrandosi sul futuro e sul destino dell'umanità e sul benessere universale, e ha avanzato opinioni e suggerimenti costruttivi per promuovere la comprensione reciproca e il consenso tra tutte le parti. Queste azioni riflettono l'impegno della Cina a promuovere la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l'umanità, ad attuare l'Iniziativa per lo Sviluppo Globale, l'Iniziativa per la Sicurezza Globale e l'Iniziativa per la Civilizzazione Globale, a praticare un vero multilateralismo e a creare congiuntamente un futuro migliore per tutta l'umanità.
Nel Patto per il futuro c'è una dichiarazione che recita: “Riconosciamo che lo sviluppo sostenibile in tutte e tre le sue dimensioni è un obiettivo centrale in sé e che il suo raggiungimento, senza lasciare indietro nessuno, è e sarà sempre un obiettivo centrale del multilateralismo”. In futuro, l'attuazione del Patto per il futuro richiederà un forte impegno nella ricerca di un terreno comune, pur nel rispetto delle differenze, nonché una stretta cooperazione e un coordinamento tra i Paesi e l'efficace funzionamento e sostegno delle istituzioni multilaterali. I Paesi sviluppati, che possiedono maggiori risorse e vantaggi dal punto di vista politico, militare, economico, tecnologico ed educativo, dovrebbero assumersi maggiori responsabilità internazionali nel mantenimento della pace regionale, nella promozione dello sviluppo sostenibile globale e nell'affrontare i cambiamenti climatici, creando al contempo maggiori opportunità di partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alla governance globale.
Nel processo di costruzione di un mondo più sicuro, più sostenibile e più equo, le voci dei Paesi del “Sud globale” non devono essere trascurate. La partecipazione e il contributo congiunto dei Paesi sviluppati e di quelli del “Sud globale” sono fondamentali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Patto per il futuro.
(Traduzione de l’AntiDiplomatico)
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